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Inevitabilmente mia
Capitolo 10
"Ehi, Gloria! Ho pensato che sarebbe fantastico uscire insieme per un aperitivo di benvenuto per te! Cosa ne dici?"
Anna, la giovane e premurosa collega di Gloria, aveva deciso di organizzare una piccola festa per Gloria.
Era molto tempo che non venivano assunti nuovi impiegati in ufficio e Anna brulicava di entusiasmo all'idea di fare qualcosa per celebrare l'arrivo della nuova arrivata.
Gloria, sorpresa e grata per la gentilezza di Anna, accettò con un sorriso.
"Oh, grazie mille, Anna! Sarebbe davvero fantastico."
Con rapidità Anna buttò giù una lista degli invitati, assicurandosi di includere tutti i colleghi dell'ufficio, compreso il direttore, Matteo. Si affrettò ad invitare tutti, chiamò quel locale carino che aveva aperto da poco vicino all'ufficio e di cui aveva sentito parlare molto bene e prenotò per le 19. Tuttavia, quando giunse il momento di chiedere a Matteo la sua partecipazione, ricevette una risposta inaspettata.
"Direttore, abbiamo organizzato un aperitivo di benvenuto per Gloria e vorremmo davvero che lei partecipasse. Che ne dice?"
Matteo, con un'espressione comprensiva, scosse leggermente la testa.
"Grazie per l'invito, Anna, ma credo sia meglio lasciare che sia il team a dare il benvenuto a Gloria senza la mia presenza. Non voglio mettere nessuno a disagio."
Anna, seppur delusa dalla risposta, comprese le intenzioni di Matteo e accettò il suo rifiuto senza rimanere troppo dispiaciuta.
"Capisco, direttore. Sarà per un'altra volta."
Il giorno dell'aperitivo, l'atmosfera nell'ufficio era elettrizzante e Gloria si sentiva emozionata.
Terminato l'orario di lavoro, uscirono dall'ufficio tutti insieme, pronti a godersi una bella serata: la tensione della giornata lavorativa si era dissolta, lasciando spazio a una gioiosa atmosfera di festa.
Anna, Gloria e gli altri colleghi camminavano fianco a fianco lungo le strade della città, scambiandosi battute e scherzi, creando un clima di allegria e complicità.
"Che serata, eh? Sono felice che siamo tutti insieme per festeggiare!"
"Sì, sono davvero emozionata. Grazie ancora per aver organizzato tutto, Anna!"
"Ma figurati! È un piacere. Spero che ti senta già parte della squadra."
Gloria annuì.
Giunta al locale con i suoi colleghi, immersa nell'atmosfera vivace del locale pieno di luci e musica, il pensiero di Gloria tornava continuamente a Matteo e a quell'episodio spiacevole e imbarazzante accaduto qualche giorno prima nel suo ufficio. La presenza del direttore nella sua mente, unita ai sentimenti contrastanti che provava nei suoi confronti, offuscava il desiderio di godersi appieno la serata.
Mentre sorseggiava il suo drink e si lasciava coinvolgere dalle chiacchiere e dalle risate dei colleghi, Gloria si sforzava di concentrarsi sul presente, cercando di non lasciare che i pensieri su Matteo le rovinassero la serata.
Con il passare del tempo e l'aumentare dell'allegria generale, Gloria cominciò a rilassarsi, permettendo al divertimento di prendere il sopravvento. Si immerse completamente nell'atmosfera festosa, ballando al ritmo della musica, condividendo momenti di allegria con i suoi colleghi e, nonostante il turbinio di emozioni che la assaliva, trovò conforto nel calore e nell'accoglienza del suo nuovo ambiente di lavoro. La serata si stava rivelando più animata del previsto, tutti si godevano il momento, compresa Gloria, che aveva bevuto più del solito.
Quando l'ora di tornare a casa arrivò, davanti al locale, i colleghi di Gloria la salutarono ringraziandola per la piacevole serata trascorsa insieme, molti le strinsero la mano, altri le diedero un abbraccio amichevole, mentre alcuni le augurarono buona serata con un sorriso sincero.
Gloria rimase da sola di fronte al locale, si guardò intorno, osservando la strada illuminata dalle luci della città, poi si prese un momento per respirare profondamente e riflettere sulla serata appena trascorsa. Era grata per l'opportunità di essere stata accolta così calorosamente, ma al contempo si sentiva un po' sopraffatta dalle emozioni contrastanti che l'avevano accompagnata da quando aveva iniziato a lavorare con Matteo.
Con passo incerto, si avviò lungo la strada, cercando di orientarsi nella nebbia frutto del troppo alcol ingerito. Arrivata nei pressi di un muretto, si sedette esausta, nel tentativo di raccogliere le forze e di far passare la leggera vertigine che l'aveva colta.
Fu in quel momento che un uomo le si avvicinò e il cuore di Gloria iniziò a battere più forte nel timore di trovarsi in una situazione pericolosa. Riconobbe il volto familiare di Matteo, si era trattenuto in zona proprio perché temeva che, dopo la serata, Gloria potesse trovarsi in difficoltà.
"Gloria, sei sicura di stare bene?"
Gloria alzò lo sguardo, ancora confusa dall'alcol e dalla stanchezza, ma rassicurata dalla presenza di Matteo.
"Sì, sto bene, solo un po' stanca. Non c'è bisogno che ti preoccupi."
Matteo, non si lasciò convincere.
"Non posso lasciarti qui da sola, soprattutto in questo stato. Ti accompagno a casa."
Gloria si irrigidì leggermente, non era sicura di voler accettare l'aiuto di Matteo, ma allo stesso tempo si sentiva grata per la sua premura.
"Grazie, Matteo, ma posso gestirmi da sola."
Gloria, pur sapendo che sarebbe stato meglio essere accompagnata a casa da Matteo, si sforzò di mantenere un atteggiamento deciso mentre lui le offriva un passaggio.
"Gloria, ti prego, lascia che ti accompagni a casa. Non mi sentirei tranquillo a lasciarti qui da sola."
Gloria, incerta e combattuta tra il desiderio di rifiutare e la tentazione di accettare, cercò di mascherare la sua agitazione.
"Grazie, Matteo, ma non ce n'è bisogno. Posso prendere un taxi o camminare, non mi disturba."
Matteo, tuttavia, non sembrava intenzionato ad accettare il suo rifiuto.
"Non discutere, Gloria. Non ti lascerei mai sola in questo stato. Ti accompagno a casa, punto e basta."
Con un gesto deciso, Matteo le si avvicinò e delicatamente la sorresse, facendola alzare dal muretto e conducendola verso la sua auto.
Gloria, presa alla sprovvista, si lasciò guidare da Matteo. Un'improvvisa ondata di conforto la investì mentre si accingeva ad affrontare il viaggio verso casa, con Matteo al suo fianco. Si sentiva imbarazzata e a disagio per aver bevuto troppo e non essere pienamente lucida, eppure la presenza di Matteo la faceva sentire al sicuro.
Lo sguardo di Matteo mentre guidava era attento e concentrato, ma diventava severo quando le si rivolgeva.
Gloria si sentì in difetto come una bambina colta con le mani nella cioccolata.
"Mi dispiace. Non volevo bere così tanto."
Matteo la guardò con serietà, ma in realtà provava una certa tenerezza per quel viso innocente.
"Lo so, ma devi stare attenta, Gloria. Non è sicuro ubriacarsi così."
Il motore dell'auto ronzava dolcemente mentre il paesaggio notturno scorreva fuori dai finestrini. Gloria si sentì quasi confortata dalla vicinanza di Matteo e da quel momento di intimità inaspettata.
"Lo so, Matteo, mi scuso davvero. Non succederà più."
Poi, in un impeto di coraggio e vulnerabilità, Gloria si sbottonò, facendo sgorgare le sue emozioni rese più intense dall'effetto dell'alcol.
"Sai, Matteo, c'è qualcosa che devo dirti... Mi piaci, mi piaci davvero tanto.".
Sospirò come se fosse riuscita a liberarsi di un segreto che non riusciva più a trattenere.
La confessione di Gloria fece sobbalzare Matteo.
"Gloria, io..."
Prima che Matteo potesse rispondere, Gloria realizzò di essersi scoperta totalmente così cercò di rimediare, si affrettò a scusarsi e a elencare varie scuse e diverse motivazioni per cui una loro frequentazione sarebbe stata inopportuna.
"Scusami, Matteo, non avrei dovuto dirtelo. È meglio se non ci frequentiamo, non vorrei causarti problemi e io...Beh, io sono davvero incasinata".
Matteo la interruppe con dolcezza, colpito dalla sua franchezza e dal coraggio di aprirsi così.
"Gloria, ascoltami. Non c'è bisogno di scuse. È vero, questa situazione è complicata, ma... sai molto bene che anch'io provo qualcosa per te."
La conversazione non andò oltre come se entrambi avessero timore di ciò che avrebbero potuto confessare oppure udire.
L'auto si fermò sotto il portone di casa di Gloria, Matteo spense il motore e si fermò un attimo a guardare Gloria accanto a lui, poi scese e con gentilezza le aprì lo sportello, offrendole il suo aiuto per scendere.
"Eccoci arrivati. Ti aiuto?"
Gloria annuì, sentendosi ancora un po' incerta.
"Grazie, Matteo. Sei molto gentile."
Matteo le sorrise.
"Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi, ok? E ricorda, niente alcol senza di me."
Gloria arrossì.
"Lo terrò presente. Grazie di nuovo."
Decisa a non lasciarsi andare ulteriormente di fronte a lui, Gloria decise di avviarsi da sola al portone di casa. Sentiva che era meglio così, per evitare di complicare ulteriormente le cose e, dal canto suo, Matteo preferì non insistere nuovamente per non sembrare invadente. La salutò con un abbraccio affettuoso.
"Ci vediamo domani in ufficio, ok? Riposati bene, Gloria."
Gloria ricambiò l'abbraccio sentendo il calore del suo corpo avvolgerla.
"A domani, Matteo."
Con un sorriso tenero, Matteo la lasciò andare, guardandola mentre si dirigeva verso il portone di casa. Poi, con un cenno di saluto, si avviò verso la sua auto.