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Le vie del cuore

Capitolo 5

Pietro era un uomo dal viso burbero, ma dagli occhi saggi, stava riparando una delle vele della nave quando aveva notato una figura elegante che si aggirava attorno all'imbarcazione. Isabella, sotto il falso nome di Sara, si era avvicinata alla nave con un interesse che non passò inosservato a Pietro. Aveva visto molte persone curiose del mondo dei marinai, ma c'era qualcosa in quella donna che lo colpì particolarmente. Pietro, uomo di lunga esperienza e perspicace, aveva intuito che c'era qualcosa di più in lei rispetto a una semplice turista interessata alle storie dei marinai.

Quando Isabella si era avvicinata per chiedere delle storie sulla ciurma, Pietro l'aveva riconosciuta come la donna che era andata a vedere le stoffe qualche tempo prima e con la quale sapeva che Lorenzo aveva instaurato un'amicizia di forti sentimenti. Gli sembrò quindi di poter cogliere l'opportunità di condividere con lei alcune informazioni, sperando che questo potesse portare a una comprensione più giusta di Lorenzo e della sua situazione. 

Durante la piacevole conversazione tra Isabella, anzi Sara e Pietro, quest'ultimo condivise un racconto che avrebbe potuto rivelarsi cruciale per fare chiarezza su chi fosse realmente Lorenzo De Luca. 

"Sa, signorina Sara," disse Pietro con un'espressione malinconica, "fino a non molto tempo fa le cose andavano a gonfie vele, la nostra attività era fiorente e il signor De Luca si è sempre dato un gran da fare per assicurarci le finanze necessarie per vivere. A quei tempi aveva una stretta collaborazione con il signor Alessandro Lombardi, un vecchio amico, un uomo ambizioso e capace, con una mente affilata e un incredibile senso per gli affari. Ciò che lo legava a Lorenzo De Luca era un legame profondo di amicizia d'infanzia. Pare siano cresciuti insieme nelle strade di Napoli, condividendo le gioie e le difficoltà della vita quotidiana e formando un rapporto che sembrava indissolubile."

Isabella ascoltava attentamente, incuriosita dal racconto di Pietro. "Cosa è successo tra lui e Lorenzo?" chiese con un interesse intuendo nel tono dell'uomo che qualcosa si fosse intromesso nel rapporto fra i due gentiluomini.

Pietro sospirò, il tono della sua voce impregnato di amarezza. "Il signor Lorenzo si fidava del signor Lombardi, erano cresciuti insieme, come fratelli. Ma questi non è esattamente il tipo di uomo su cui poter contare. E' scaltro, astuto e senza scrupoli. Un tipo ambizioso, sempre alla ricerca di nuove opportunità per arricchirsi rapidamente."

Isabella teneva gli occhi fissi su Pietro mentre raccontava la storia.

"Poi un giorno," continuò Pietro, "il signor Alessandro si presentò a casa di un ricco proprietario terriero indiano con cui erano in procinto di far affari. Senza che il signor Lorenzo sapesse alcunché, promise grandi guadagni se l'uomo avesse investito una somma considerevole di denaro nel commercio con l'occidente insieme a lui e al signor De Luca. Credendo nelle parole dell'amico di Lorenzo, col qualche da molti anni intratteneva rapporti economici, l'indiano si convinse a investire una fortuna nella nuova impresa."

Un'espressione di sgomento si dipinse sul volto di Isabella mentre immaginava la scena.

"Ma il signor Alessandro," proseguì Pietro con voce grave, "una volta ottenuto il denaro, sparì nel nulla, lasciando il signor Lorenzo privo di mezzi e con un mare di debiti. Fu un tradimento così profondo dal quale non si è ancora ripreso."

Isabella rimase silenziosa, assorbendo le parole di Pietro mentre rifletteva su quanto aveva appena udito. 

Pietro raccontava a Isabella la storia di Alessandro e Lorenzo mostrando dispiacere e rabbia e, quando notò l'interesse crescente della ragazza e la sua volontà di conoscere ogni dettaglio, fu spinto a condividere un'altra parte cruciale della storia.

"Signorina Sara," cominciò Pietro con voce grave, "ciò che sto per dirvi è una verità ancora più dolorosa."

Isabella lo guardò con attenzione, aspettando con ansia di sapere cosa avesse ancora da svelare.

"Il signor Alessandro non si è limitato a tradire l'amicizia di Lorenzo." continuò il marinaio "È stato lui il responsabile di un inganno ancora più brutale."

"Come?" chiese Isabella con voce flebile, il cuore serrato.

Pietro annuì gravemente. "Il signor Alessandro si avvicinò alla figlia del ricco proprietario terriero indiano con promesse di amore e matrimonio, solo per ingannarla e abbandonarla senza pietà una volta ottenuto ciò che voleva e il denaro. E peggio ancora," continuò Pietro, "per nascondere la sua colpa, diffuse voci calunniose che accusavano Lorenzo dell'ingiusto crimine."

Gli occhi di Isabella si spalancarono inorriditi alla rivelazione. "Ma Lorenzo... è stato accusato per qualcosa che non ha fatto?" chiese, la sua voce traboccante di emozione.

Pietro annuì. "Sì, Signorina, ma c'è di più." disse con voce severa. "Quando Alessandro ingannò il ricco commerciante indiano e abbandonò la figlia, la donna tentò di togliersi la vita, ma fortunatamente il signor Lorenzo era lì e riuscì a salvarla. La confusione che seguì l'incidente purtroppo alimentò le voci sul coinvolgimento di Lorenzo e la povera donna, sconvolta e traumatizzata, non fu in grado di chiarire la verità."

Isabella rimase senza parole di fronte a questa rivelazione sconcertante. "Quindi... Lorenzo è stato accusato di un crimine che non ha commesso!" sussurrò, il suo cuore pieno di compassione per l'uomo che era stato ingiustamente condannato dall'opinione pubblica.

Pietro annuì con tristezza. "Sì, Signorina. E da allora, il signor Lorenzo ha vissuto con il peso di quelle false accuse."

Isabella sentì il suo cuore spezzarsi per la sorte di Lorenzo, vittima di una ingiustizia così crudele e subdola. 

Dopo la rivelazione sconvolgente di Pietro, Isabella si sentì pervasa da un senso di urgenza e determinazione. Ringraziò Pietro e decise di parlare con suo padre.

"Ti ringrazio, Pietro," disse Isabella con sincerità, posando una mano sulla sua spalla. 

Gli occhi di Pietro rivelarono un sentimento di speranza. "Siate prudente, signorina Sara. La verità è spesso difficile da scoprire, ma è un'impresa che vale la pena di intraprendere."

Isabella annuì, comprendendo che il marinaio aveva capito chi fosse e che intenzioni avesse. Poi, con un'ultima occhiata a Pietro, si allontanò per tornare a casa.

Una volta arrivata alla residenza della sua famiglia, Isabella irruppe nella sala da pranzo e si sedette al tavolo con suo padre. Il pasto era stato preparato con cura, il tavolo adornato con tovaglie ricamate e posate d'argento. Mentre gustavano le portate, Isabella non riusciva a trattenere la sua inquietudine.

Durante il pranzo, raccontò brevemente al padre la storia di Lorenzo De Luca e le ingiuste accuse che gravavano su di lui. Spiegò con precisione perché aveva deciso di chiedere aiuto proprio a lui, sottolineando la sua vasta rete di conoscenze e la sua influenza nella società.

"Padre," cominciò Isabella, guardandolo con serietà, "ho bisogno del vostro aiuto."

Il padre di Isabella, dopo aver ascoltato con attenzione la richiesta di aiuto della figlia, sollevò lo sguardo dal piatto e, nonostante la preoccupazione che si era dipinta sul suo volto rugoso, le disse con gentilezza, mettendo a lato le posate "Figlia mia, comprendo la tua buona volontà, ma devi anche essere consapevole che riabilitare la reputazione di qualcuno non è facile."

Isabella annuì, pronta ad ascoltare.

"I fatti si sono svolti in un paese lontano," continuò il padre "e spesso, una volta che certe voci circolano, è difficile smentirle. Anche se il marinaio ti ha raccontato una storia, potrebbe essere impossibile dimostrare ciò che ha detto."

Isabella abbassò lo sguardo, sentendo la delusione montare dentro di sé. Ma il padre continuò, "Inoltre, devo dirti che anch'io ho nutrito dei dubbi su Lorenzo. Le voci che circolano su di lui non possono essere ignorate completamente."

Isabella alzò lo sguardo, guardando suo padre negli occhi. "Ma padre," disse con fermezza, "sono determinata a scoprire la verità."

Il padre di Isabella annuì lentamente, riconoscendo la sua determinazione. "Ti sosterrò, figlia mia," disse con gentilezza, "ma non sarà facile. Dobbiamo procedere con cautela e prepararci alle difficoltà che incontreremo lungo il cammino."

Isabella esitò per un istante prima di parlare poi disse con voce ferma. "Voglio fare tutto il possibile per aiutarlo."

Il padre di Isabella annuì, comprendendo il desiderio di Isabella di aiutare l'uomo che amava. "Capisco la tua volontà, figlia mia," disse con amorevolezza. "Ci vorrà tempo, pazienza e molte risorse. Se c'è qualcosa che possiamo fare," continuò il padre, "lo faremo insieme. Ti sosterrò in ogni modo possibile."

Isabella lo guardò con amore, sentendosi confortata dal suo sostegno. "Grazie, padre" rispose con voce commossa.

Il padre sorrise leggermente. "Per prima cosa," disse, "possiamo scrivere una lettera a un mio vecchio amico di studi che ha viaggiato in India molti anni fa ed è da poco tornato in città. Se non ricordo male, si era trasferito vicino alla zona che mi hai indicato come luogo dell'accaduto.  Potrebbe avere informazioni preziose su ciò che è accaduto a Lorenzo quando si trovava laggiù."

Isabella annuì con entusiasmo. "Sì, padre, sarebbe un ottimo punto di partenza," concordò. "Posso preparare la lettera subito."

Isabella si sentì improvvisamente pervasa da una fitta di eccitazione. La sua solita effervescenza prese il sopravvento e, senza esitazione, si alzò dalla sedia con un sorriso radioso sul volto.

"Giusto!" esclamò con entusiasmo. "Andrò subito a prendere carta da lettere e una penna stilografica. Dobbiamo iniziare a scrivere questa lettera!"

Senza aspettare una risposta, Isabella si diresse verso lo studio, dove sapeva di poter trovare tutto il necessario. Il padre la seguì con lo sguardo, sorridendo al suo entusiasmo contagioso. "Sì, figlia mia," disse con un tono leggero. "Prendi carta e penna e iniziamo a scrivere."

Lo scrittoio dello studio era un elegante mobile dell'epoca vittoriana, realizzato in legno di ciliegio scuro intarsiato, posizionato in uno degli angoli più luminosi e accoglienti della stanza. Sopra lo scrittoio, alcuni ripiani esibivano libri antichi e oggetti personali.

Isabella aprì la scrivania, recuperò un blocco di carta elegante e una penna stilografica, poi tornò in sala da pranzo e li posò con cura sul tavolo. Si sedette con un sorriso determinato, pronta ad riportare su carta tutto ciò che suo padre le avrebbe dettato.

L'anziano genitore iniziò a proferire le prime parole, mentre tra un boccone e l'altro del pranzo, suggeriva cosa includere nella lettera. Isabella ascoltava attentamente, scrivendo con mano ferma e veloce, assicurandosi di non tralasciare nessuna parola. Era determinata a rendere la lettera eloquente e persuasiva, sperando che potesse portare alla luce la verità su ciò che era accaduto a Lorenzo in India.

Mentre la stanza si riempiva del suono della penna che scorreva sulla carta, padre e figlia lavoravano insieme per comporre una lettera che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi.