
storie, racconti e altro
Le vie del cuore
Capitolo 2
Pochi giorni dopo, Lorenzo si presentò a Villa Bianchi, la dimora di Isabella, con le stoffe accuratamente impacchettate e pronte per essere consegnate.
La villa si ergeva maestosa sulle alture di Albaro, circondata da rigogliosi giardini, al centro un viale alberato conduceva all'ingresso principale. La facciata era arricchita da colonne eleganti e le finestre adornate da persiane di legno dipinto. Il tetto a tegole rosse ne impreziosiva l'aspetto con un'eleganza classica e raffinata.
Ad accogliere Lorenzo c'era Isabella, con un sorriso caloroso, all'ingresso principale.
"Benvenuto a Villa Bianchi, signor Lorenzo," disse con un tono gentile, conducendolo all'interno.
Una volta entrati, Lorenzo rimase affascinato dall'atmosfera lussuosa della dimora. Le pareti erano decorate con dipinti d'epoca e tappeti pregiati erano adagiati sul pavimento marmoreo. La luce filtrava attraverso le grandi finestre, illuminando delicatamente gli arredi classici e gli ornamenti raffinati.
Isabella guidò Lorenzo nella sala da tè, dove un tavolo attentamente apparecchiato era stato allestito con servizi di porcellana decorata e una selezione di dolci prelibati. I due presero posto e iniziarono a discutere delle stoffe che Lorenzo aveva consegnato.
"Queste stoffe sono davvero straordinarie" disse Isabella con entusiasmo, prendendo in mano uno dei tessuti. "Penso che potrebbero essere perfette per realizzare un abito da sera per il ricevimento che si terrà qui, a Villa Bianchi, tra qualche giorno."
Lorenzo annuì, apprezzando l'entusiasmo della giovane "Sono contento che vi piacciano, signorina Isabella. Posso già immaginare quanto sarete splendida indossando un abito realizzato con queste stoffe."
Mentre sorseggiavano il tè e discutevano delle possibili creazioni, Isabella guardò Lorenzo con un sorriso malizioso. "Sa', sarebbe un onore per me se voleste unirvi a noi per la festa il prossimo sabato."
Lorenzo sorrise, lusingato dall'invito "Sarei lieto di poter partecipare alla vostra festa e onorato di trascorrere del tempo in vostra compagnia, signorina Gentile."
Dopo aver consegnato le stoffe a Isabella e aver accettato l'invito alla festa, Lorenzo si congedò avvicinandosi e inchinandosi leggermente "E' stato un piacere poter trascorrere del tempo con voi oggi. Spero che le stoffe che ho portato possano soddisfare le vostre aspettative."
"Grazie, signor Lorenzo," rispose la ragazza con dolcezza, "sono sicura che le stoffe saranno meravigliose."
Lorenzo annuì "Ora devo lasciarvi, ma non vedo l'ora di rivedervi alla festa."
Isabella fece un semplice cenno di assenso inclinando il capo.
Lorenzo, dopo un leggero inchino, si allontanò con passo deciso e misurato. Isabella l'osservava mentre si allontanava, sentendo il cuore battere più forte nel petto.
La sera della festa, Villa Bianchi era avvolta in un'atmosfera allegra e divertente. Il giardino era stato illuminato da luci soffuse e candele tremolanti, mentre tutti gli ospiti, che dal cancello si accingevano ad entrare, avevano la sensazione di appartenere a un'opera d'arte. Lungo i vialetti, ciuffi di fiori colorati erano stati disposti con cura e le aiuole erano punteggiate da candele galleggianti che fluttuavano delicatamente nelle fontane ornamentali, creando riflessi dorati sull'acqua.
Il salone principale, ampio ed elegante, si affacciava sul giardino ed era stato allestito per ospitare il ballo. Il pavimento di legno lucido scintillava sotto la luce dei lampadari imponenti che si trovavano non molto più in alto delle teste degli invitati, le tende di seta, poste per l'occasione sui finestroni spalancati, ondeggiavano leggere al vento serale. Al centro del salone, un'orchestra suonava incessantemente, invitando gli ospiti a ballare.
Il rinfresco era stato disposto con accuratezza su tavoli imbanditi e impreziositi da tovaglie di lino finemente ricamate. Una varietà di prelibatezze gastronomiche era esposta con cura: dalle verdure riccamente ripiene al latte dolce delicatamente zuccherato. Al centro del tavolo principale, una fontana di spumante scintillava di bollicine dorate, incentivando gli ospiti a sollevare i loro calici nei brindisi alla felicità e alla gioia.
Le pareti del salone erano adornate con drappi di seta chiara e lucida impreziositi da ghirlande di fiori freschi, mentre luci soffuse creavano qua e là un'atmosfera intima e accogliente. Sofà e poltrone erano disposti strategicamente attorno alla stanza, offrendo agli ospiti un luogo dove sedersi e conversare in tranquillità.
Lorenzo De Luca giunse puntuale, vestito con un completo da sera dal gusto impeccabile.
Indossava un frac nero, tagliato su misura per aderire perfettamente al suo corpo snello e slanciato. Il frac era rifinito da bottoni d'avorio finemente intagliati e un colletto ben inamidato si alzava elegantemente intorno al collo. La camicia bianca di lino era impreziosita da polsini delicatamente ricamati, mentre il gilet, dello stesso colore, aggiungeva un tocco di raffinatezza al suo abbigliamento. I pantaloni, anch'essi neri, cadevano dritti e lunghi perfettamente sopra agli stivaletti in pelle scura, accuratamente laccati. La cravatta di seta nera, annodata con precisione, gli conferiva un'aria di classe.
Con la sua presenza distinta, Lorenzo De Luca si distingueva come un vero gentiluomo del suo tempo.
Entrato nel salone, scrutò con sguardo attento l'ambiente circostante alla ricerca della graziosa figura di Isabella. Fu in quel momento che la nobile giovine Gentile fece il suo ingresso.
Indossava un abito che si adattava perfettamente alla sua figura, accentuandone la bellezza. Il corpetto era realizzato con un tessuto pregiato proveniente dall'Estremo Oriente e ornato con ricami dorati che raffiguravano motivi floreali e geometrici. Le maniche a sbuffo, di taglio leggermente ampio, erano arricchite da inserti di pizzo e da piccoli fiocchi di seta. La gonna, ampia e fluente, cadeva morbida lungo le sue gambe, sfiorando il pavimento con leggerezza. Riccamente decorata con motivi intricati e colori vivaci evocava terre lontane e misteriose. Aveva guanti lunghi di pizzo bianco e una collana di perle intorno al collo, mentre i suoi capelli corvini erano raccolti in un'acconciatura elaborata, deliziata da piccoli fiori freschi.
I loro sguardi si incrociarono immediatamente e un lampo di felicità illuminò i loro occhi.
Nonostante le convenzioni sociali imponessero una certa riservatezza nei primi approcci, Isabella, animata dall'entusiasmo e dall'attrazione che provava per Lorenzo, si avvicinò a lui con determinazione.
"Signor Lorenzo!" esclamò Isabella, porgendogli la mano. "Che piacere vedervi qui stasera. Siete venuto!"
Lorenzo, sorpreso ma piacevolmente colpito dall'audacia di Isabella, sostenne la mano della ragazza, avvicinò il volto a essa e con le labbra ne sfiorò impercettibilmente il dorso, poi, le rispose quasi sussurrando "Signorina, è un piacere rivedervi. Siete radiosa questa sera."
I due si scambiarono uno sguardo intenso sotto gli occhi attenti di tutti gli invitati.
Isabella, ignorando le rigide regole di comportamento dell'epoca e per nulla a disagio, si avvicinò ulteriormente a Lorenzo, quasi dimenticando la presenza degli altri ospiti intorno a loro.
"Mio caro signore, il mio carnet è ancora vuoto. Mi dareste l'onore di questo ballo?"
Lorenzo si sentiva stranamente a suo agio nonostante l'audacia e l'impertinenza della ragazza e fu felice di accettare l'invito "Sarebbe un piacere per me, signorina Isabella." e deciso a sostenere il coraggio della fanciulla si fece sfrontato, prese il libretto del ballo e annotò il suo nome accanto ad ogni danza elencata. Quando restituì il carnet a Isabella, quest'ultima non poté evitare di osservarlo compiaciuta e un sorriso di gioia apparve sul suo volto.
Lorenzo, quindi, porse la sua mano a Isabella con un gesto d'invito che la ragazza accolse senza indugi o preoccupazioni.
Mentre i due giovani danzavano, gli ospiti presenti non poterono fare a meno di osservarli con una miscela di curiosità, ammirazione e, in alcuni casi, disapprovazione.
Taluni più conservatori scambiavano sguardi preoccupati e bisbigliavano tra loro, evidenziando il disappunto per l'audacia di Isabella nel ballare così intimamente con un cavaliere poco conosciuto. Le signore più anziane, in particolare, osservavano con occhi critici, mormorando sottovoce commenti sul comportamento poco convenzionale della giovane Gentile. Tuttavia, non tutti gli ospiti condividevano lo stesso punto di vista. Alcuni, ammirando l'intimità dei due ballerini, sorridevano con approvazione e si scambiavano sguardi compiaciuti.
Nonostante le diverse reazioni degli ospiti, Isabella e Lorenzo erano concentrati solo l'uno sull'altra, completamente immersi nel loro momento.
Anche il padre di Isabella, il signor Gentile, osservava la scena con crescente inquietudine. La sua preoccupazione era per lo più dovuta alle voci e alle dicerie che circolavano sul nobile erede De Luca e le espressioni preoccupate degli altri invitati non facevano che alimentare le sue ansie. I mormorii su presunte relazioni con diverse donne e su traffici non del tutto consentiti dall'Oriente avevano circolato nella società, creando un'aura di sospetto intorno alla figura del giovane viaggiatore.
Il padre di Isabella temeva che le voci potessero avere fondamento e che la sua amata figlia potesse finire per innamorarsi di un uomo dal passato oscuro e dai modi avventurosi. La sua priorità assoluta era la sicurezza e il benessere di Isabella e l'idea che potesse essere coinvolta con un uomo il cui carattere e le cui azioni erano avvolte nel mistero lo angosciava profondamente. Anche se desiderava ardentemente la felicità di sua figlia, il signor Gentile non poteva ignorare i pericoli che vedeva nella possibile sua relazione con Lorenzo.
Con occhi attenti e indagatori, il padre della ragazza seguiva ogni passo dei due ballerini, notando ogni sguardo intenso e ogni sorriso complice che si scambiavano. La sua angoscia cresceva di momento in momento, nell'evidenza che l'innocente interesse tra i due si stesse trasformando in qualcosa di molto più profondo e potenzialmente pericoloso per la reputazione di Isabella e della famiglia.