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Inevitabilmente mia

Capitolo 12

Per l’ennesima volta Gloria aveva raggiunto l’ufficio senza  neppure rendersene conto, si era seduta alla sua scrivania e, nel tentativo di dipanare la nebbia che le avvolgeva i pensieri, aveva cominciato a riordinare i numerosi fascicoli sparsi ovunque sul suo piano di lavoro.

Sobbalzò, come suo primo segno di presenza, quando il suono della notifica della chat dell’ufficio irruppe nel suo silenzio

“Vieni nel mio ufficio” il messaggio del direttore, Matteo, urlava forte e chiaro.

Gloria si alzò dalla sedia e, come un automa si diresse in direzione. Non provava nulla, non era arrabbiata né triste, semplicemente si sentiva svuotata.

Bussò, come era solita fare ed entrò nella stanza, chiuse la porta e si avvicinò fermandosi a qualche passo dalla scrivania di Matteo.

Lui era lì, seduto con i gomiti appoggiati al tavolo e le mani tra i capelli. Non provava nemmeno più a simulare distacco o professionalità.

“Mi dispiace Gloria, non so che fare!” Matteo aveva alzato lo sguardo in cerca di quello di Gloria, i suoi occhi erano gonfi e ancora pieni di lacrime.

La ragazza non ebbe la forza di sostenere lo sguardo, rimase inerme a fissare il pavimento “Non ti devi scusare, va bene così, lo capisco”

La collera prese il sopravvento su Matteo che si alzò di scatto battendo i palmi sulla scrivania “Davvero va bene così, Gloria?”.

Rapidamente si avvicinò alla giovane, le sue mani afferrarono saldamente le braccia di lei e con forza l’avvicinò a sé “Davvero lo capisci, Gloria?” La sua fronte contro quella della ragazza, i loro nasi si sfiorarono, non erano mai stati così vicini “Dimmi di non andare e resterò” le sussurrò.

A Gloria sembrò di trovarsi sott’acqua, non respirava e non riusciva a dire una sola parola.

“Matteo, dovresti dare un’occhiata… scusate” Francesco aveva bussato ed era entrato con irruenza nell’ufficio di Matteo con dei documenti da firmare non aspettandosi di trovare Gloria, ma aveva rapidamente intuito la situazione sebbene i due si fossero distanziati velocemente appena si era aperta la porta.

“Credo sia meglio che io vada” Gloria riuscì finalmente a dire qualcosa e si avviò verso l'uscita.

“Aspetta… non credo sia il caso che ti faccia vedere dai colleghi in questo stato” le consigliò Francesco

“Andrò in bagno e mi ricomporrò” Gloria voleva solo scappare da lì e da quella situazione che non era in grado di sostenere.

“Cena con me stasera, Gloria. Ti prego, ho bisogno di parlare con te, di spiegarti e di passare del tempo con te!” Matteo non aveva più freni nemmeno in presenza di Francesco.

Accettare sembrò a Gloria la via più veloce per allontanarsi e riprendere fiato “va bene, Matteo. A stasera” allungò il passo, e uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.

I due uomini rimasero soli nell’ufficio in silenzio, Francesco si accomodò sulla poltrona degli ospiti “Matteo non puoi fare così. Se vi vedessero e tuo padre lo venisse a sapere, non avresti più la possibilità…. Ascolta, comprendo che non sia facile per te, ma sappiamo entrambi che al momento non c’è una via d’uscita, non hai scelta. Tuo padre deve molto ai genitori di Clara, l’amicizia che li lega é profonda e di lunga data, se non fosse stato per loro la FMT design sarebbe fallita molto tempo fa. Tu e Clara insieme è ciò che si sono ripromessi tanto tempo fa”.

Dopo che Gloria aveva lasciato l'ufficio di Matteo, la tensione era rimasta nell'aria, palpabile come un'ombra che avvolgeva gli spazi vuoti della stanza. Francesco guardò Matteo con preoccupazione.

"Matteo, non puoi permetterti di agire d'impulso in situazioni del genere. Se tuo padre venisse a sapere di tutto questo..."

Matteo lo interruppe con uno sguardo deciso, anche se dentro di sé sapeva che Francesco aveva ragione. "Lo so, Francesco. Lo so bene. Ma cosa dovrei fare? Ho promesso a mio padre che mi sarei preso cura di Clara, e ora..."

Le parole di Matteo si persero nel silenzio che seguì, mentre entrambi si trovavano immersi nei propri pensieri. Francesco cercò di trovare le parole giuste, ma sapeva che la situazione era molto più complessa di quanto potesse sembrare.

"Troveremo una soluzione, Matteo. Non possiamo lasciare che tutto questo ti sfugga di mano. Ma per ora, torna ai tuoi documenti, dobbiamo pensare a come gestire la situazione con Clara e con il resto dell'azienda."

Matteo annuì, rassegnato. "Hai ragione, Francesco. Grazie per essere qui."

All'ora di pranzo, Gloria fu invitata dai colleghi al ristorante cinese vicino all'ufficio e, pensando di riuscire a distrarre la sua mente da quei pensieri così invadenti che la stavano opprimendo, accettò di buon grado.

"Ti passo a prendere alle 19." il messaggio di Matteo era apparso sul cellulare di Gloria, appoggiato sul tavolo. La forte vibrazione attirò l'attenzione anche dei colleghi che erano con lei a pranzo. D'istinto la ragazza spense lo schermo del telefono velocemente nella speranza che nessuno dei presenti avesse letto, nella notifica a pieno video, da chi provenisse il messaggio.

Alle 18 Matteo restituì a Francesco i documenti che aveva richiesto firmati, aveva recuperato la giacca, chiuso l'ufficio e preso l'auto per tornare a casa.

Mentre si preparava per l'appuntamento con Gloria, la sua mente era piena di emozioni confuse. Da un lato, c'era l'eccitazione di poter finalmente trascorrere del tempo con Gloria, di poterle parlare e condividere momenti preziosi insieme. L'idea di rivederla e di poter restare solo con lei lo riempiva di gioia e di una profonda sensazione di benessere.

D'altro canto, però, Matteo temeva di non riuscire a gestire al meglio la situazione o di dire qualcosa di sbagliato. Continuava a chiedersi come avrebbe reagito Gloria, cosa avrebbero detto l'uno all'altro e come sarebbe andata.

Nonostante queste paure, però, era determinato a fare del suo meglio per rendere la serata speciale e dimostrare a Gloria quanto significasse per lui.

Arrivata a casa, Gloria era in preda ad uno stato ansioso decisamente profondo.

Mentre si metteva il trucco e si pettinava i capelli, il suo cuore batteva più forte del solito, quasi allo stesso ritmo delle domande che si faceva.

Il suo cellulare trillò, era Valeria, la sua amica di sempre. Rispose al primo squillo e attivò il vivavoce.

"Sì, sì, sto preparandomi per l'appuntamento con Matteo... È strano, vero? " esternò Gloria.

"Oh, oh, ma che emozione! Sono così felice per te, Gloria! Come ti senti?" chiese con dolcezza Valeria.

"Beh, eccitata, nervosa... ho paura, tanta paura, sai? È come se fosse l'ultima volta che ci incontriamo, mi sembra un addio."

"Capisco... ma sai, io invece penso che sarà fantastico! Avete così tante cose in comune e i vostri sentimenti sono cresciuti così in fretta e intensi che non credo vi sarà possibile lasciarli indietro facilmente" l'incoraggiò l'amica.

"Sì, conosco bene i nostri sentimenti... Ma le cose sono cambiate e non dipendono più solo da noi" incalzò Gloria.

"Non preoccuparti troppo, amica mia. Vai là con il cuore aperto e lascia che le cose accadano naturalmente. Se c'è una cosa che ho imparato, è che il destino ha un modo tutto suo di mettere le cose a posto." la rassicurò Valeria.

"Grazie, Valeria. Ti farò sapere come è andata, promesso!" rispose Gloria.

"Buona fortuna, amica mia" la salutò Valeria.

Matteo si presentò sotto casa di Gloria puntuale. Gloria indossava un abito semplice che le donava un'aria di fragilità, ma era evidentemente pronta a tenere le distanze. Matteo le andò incontro e il desiderio di abbracciarla divenne una necessità.

Gloria, però, si allontanò e salì silenziosa in macchina.

Matteo capì all'istante che la serata sarebbe stata lunga e difficile, ma come poteva essere diversamente?

Sentì il vuoto crescere dentro di sé mentre la guardava, impotente di fronte alla sofferenza che percepiva in lei. Tirò indietro la testa, un sospiro di frustrazione sfuggì dalle sue labbra, mentre il senso di impotenza lo travolgeva. 

Matteo guidò silenziosamente verso il ristorante, la musica che proveniva dalle casse dell'auto era l'unica cosa che erano in grado di condividere. Quando arrivarono, il ristorante era avvolto da un'atmosfera intima, le luci soffuse illuminavano delicatamente i tavoli.

Si accomodarono al tavolo, che Matteo aveva fatto riservare, con una vista romantica sulla città notturna. Mentre attendevano di effettuare il loro ordine, il silenzio tra di loro sembrava pesare come un macigno.

Gloria, sentendosi oppressa, decise di prendere una pausa da quella tensione emotiva che durava da tutto il giorno. Cercò di distogliere l'attenzione da quel silenzio così carico di significato, che non riusciva più a sopportare.

"Che ne dici se iniziamo con qualcosa da bere? Ho sentito parlare molto bene del vino di questo ristorante. Hai delle preferenze?"

Il tono usato di Gloria era chiaramente un tentativo di alleggerire la situazione con una conversazione amichevole. Matteo comprese il desiderio di distrazione di Gloria e cercò di adeguarsi decisamente sollevato.

"Sì, hai ragione. Un bicchiere di vino potrebbe aiutarci a rilassarci un po'. Lascio a te la scelta, mi fido del tuo gusto."

La scelta del vino divenne il momento inaspettato di piccola intimità tra loro, una boccata d'aria che trasformò la serata in un appuntamento.

Il cameriere aprì il vino e, dopo che Matteo l'ebbe assaggiato, lo versò nei calici.  Insieme brindarono alla serata, in seguito gli sguardi complici e un'attrazione reciproca mai celata prevalsero su tutto il resto. Il tempo sembrò fermarsi mentre si scambiavano racconti, opinioni e risate, dimenticando momentaneamente le complicazioni che presto avrebbero dovuto affrontare.

Tra risate e conversazioni spensierate, si scoprirono reciprocamente in una nuova luce, come se fosse stata la prima volta che si incontravano. La tensione che li aveva accompagnati fino a quel momento si dissolse, lasciando spazio a un senso di confortevole intimità.

Per quella notte, solo per quella notte, entrambi desiderarono essere solo due anime che si ritrovavano, immerse in un'inaspettata connessione, senza pensare al passato o al futuro, ma vivendo pienamente il momento presente.

Usciti dal ristorante, l'aria fredda della notte avvolse Matteo e Gloria in un intenso abbraccio, ma il desiderio che provavano l'uno per l'atra in quel momento era tutto ciò che riuscivano a sentire. Nessuno dei due voleva che la serata finisse, desideravano prolungare quel momento di intimità il più possibile.

Sotto casa di Gloria l'energia tra di loro aveva raggiunto il culmine ed era ormai irresistibile, un'attrazione incontrollabile li attrasse l'uno verso l'altra con una forza incontenibile. Con passi incerti Matteo fece prevalere il suo desiderio di lei e si avvicinò lentamente. Gloria non riuscì a sottrarsi, lo sguardo magnetico di Matteo la teneva in pugno. Era in trappola.

Mentre si avvicinavano, Gloria sentì il desiderio pulsarle nelle vene. Le mani di Matteo si posarono delicatamente sul suo viso e loro labbra si incontrarono con una dolcezza che si trasformò rapidamente in passione ardente. Si ritrovarono in un bacio appassionato che li lasciò senza fiato, poi le braccia di Matteo strinsero Gloria con fermezza, avvicinandola ancora di più a sé.

Gloria rispose al bacio intensamente, voracemente, avvolgendo le sue braccia intorno al collo di Matteo, perdendosi nel calore del loro abbraccio.

Tutto sembrò scomparire tranne loro due. Il tempo si era fermato e ogni loro pensiero si era dissolto nell'intensità di quel momento.