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Inevitabilmente mia
Capitolo 13
Matteo si svegliò nel letto di Gloria, avvolto dal calore del loro abbraccio. Sentiva il profumo delicato della sua pelle, il battito regolare del suo cuore contro il suo petto. Era un momento che avrebbe voluto congelare per l'eternità.
Mentre guardava il volto addormentato di Gloria, Matteo provava un amore profondo per lei, un senso di gratitudine per la notte meravigliosa che avevano trascorso insieme. Tuttavia, sapeva anche che doveva partire con Clara, nonostante i suoi sentimenti non fossero mai stati così chiari e potenti.
Con un sospiro profondo, Matteo decise di non svegliare Gloria. Avrebbe voluto abbracciarla ancora per un istante, baciare dolcemente le sue labbra addormentate, ma sapeva che non sarebbe più riuscito a lasciarla andare. Si alzò con delicatezza dal letto, cercando di non disturbare il sonno tranquillo di Gloria, e si diresse verso la scrivania.
Lì, prese un pezzo di carta e una penna, e iniziò a scrivere il suo messaggio. Ogni parola era un'espressione dei suoi sentimenti contrastanti, del desiderio di rimanere con Gloria e della responsabilità che era stato costretto ad anteporre al suo amore per lei. Alla fine, piegò il foglio e lo posò delicatamente sul comodino accanto al letto, dove sapeva che Gloria lo avrebbe trovato al suo risveglio.
Si rivestì, afferrò la giacca e si allontanò dalla stanza. Matteo non poté fare a meno di guardare un'ultima volta il volto sereno di Gloria, pregando silenziosamente che lei potesse capire le sue scelte e perdonarlo per la sua partenza improvvisa. Con un nodo alla gola e il cuore sanguinante, lasciò la casa di Gloria.
Aveva chiuso la porta, tormentato dal senso del dovere e dalla consapevolezza di ciò che doveva fare. Lasciare Gloria, la donna che amava con tutto sé stesso, per partire con Clara era una decisione che lo angosciava profondamente.
Mentre si era allontanato dalla porta, un'ondata di dolore lo aveva raggiunto, stringendo il suo cuore in una morsa implacabile. Non poteva ignorare il richiamo degli obblighi che aveva nei confronti della sua famiglia e verso Clara, che aveva bisogno di lui più che mai in quel momento.
Eppure, non poteva ignorare neanche il sentimento importante che provava per Gloria, l'amore che li legava in modo così intenso. Era una lotta interna, un conflitto tra ciò che doveva fare e ciò che il suo cuore desiderava veramente. Per tutta la sua vita era andata così e anche questa volta.
Con passo pesante, Matteo si era allontanato da quella porta, portando con sé il peso della sua decisione e il dolore dilaniante di dover lasciare alle spalle l'amore della sua vita.
Era salito in macchina, aveva guidato verso casa con la mente ancora piena dei momenti trascorsi con Gloria, non riusciva a pensare a nessun'altra cosa.
Giunto a casa, solitamente accogliente e familiare, Matteo si sentì tremendamente solo, abbandonato da sé stesso, privo del calore e della vitalità che Gloria aveva portato nella sua vita.
Decise di fare una doccia, un gesto che lo aiutava sempre a riordinare i pensieri e a riacquistare lucidità mentale. L'acqua calda scorreva lungo il suo corpo, avvolgendolo in una sensazione di conforto e isolamento allo stesso tempo. Chiuse gli occhi, cercando di liberare la sua mente dai pensieri che lo affliggevano e sollevare il cuore dalla nostalgia che stava prendendo il sopravvento, ma era impossibile ignorare il ricordo di ogni carezza, di ogni sguardo scambiato con Gloria.
Uscì dalla doccia, si asciugò con cura e si diresse verso lo specchio del bagno. Prese il rasoio e iniziò a radere la barba con precisione e automaticità, come se il movimento meccanico delle lame potesse distrarlo dal ricordo della notte passata.
Terminò la rasatura, si vestì e si affrettò a preparare i bagagli. Aprì l'armadio e tirò fuori valigie e borsoni, riempiendoli con abiti e oggetti di prima necessità. Ogni singolo gesto, dal piegare i vestiti al sistemare gli accessori, era eseguito con una precisione calcolata e impersonale, come se la sua mente fosse distaccata dal corpo, concentrata solo nel richiamare a sé e a non lasciare andare la sensazione che aveva provato per la prima volta tra le braccia di Gloria.
Infine, con i bagagli pronti, si fermò un istante a guardare intorno alla stanza, cercando un'ultima traccia di quella felicità che aveva conosciuto con Gloria. Ma la casa era silenziosa e vuota e Matteo sapeva che era arrivato il momento di partire.
Gloria si svegliò lentamente, ancora avvolta nella morbida sensazione del sonno. I raggi del sole filtravano attraverso le tende, colorando la stanza di luce dorata. Si stirò leggermente nel letto, cercando di orientarsi nella realtà che iniziava a prendere forma intorno a lei.
Con un sospiro di soddisfazione, tese la mano verso il lato del letto dove pensava di trovare Matteo, ma trovò solo le fredde lenzuola. La sua mente ancora annebbiata dal sonno, si strinse attorno a un'incertezza crescente mentre ripensava a cosa fosse accaduto la sera precedente dopo quell'incredibile bacio.
Gloria sentiva ancora il calore della notte meravigliosa che aveva appena trascorso con Matteo. Aveva sentito la loro connessione, il loro desiderio e la loro passione esplodere in un arcobaleno di piacere. Non aveva mai provato nulla di simile, non aveva mai sentito nessuno così vicino. Non pensava di poter appartenere a qualcuno. Si erano abbandonati completamente l'uno all'altro, immersi in un vortice di emozioni che aveva scosso le loro anime.
Le loro labbra si erano cercate con una bramosia che andava ben oltre il desiderio fisico, una necessità di contatto profonda che li aveva trascinati in un'impetuosa passione incontenibile. Ogni carezza era un'affermazione del loro amore, ogni sguardo era una promessa di eternità.
Le loro mani avevano esplorato i contorni familiari dei loro corpi, ogni tocco era carico di significato e desiderio. Si erano avvolti l'uno intorno all'altro con una intensità che li aveva lasciati senza respiro, mentre i loro cuori avevano ceduto ad un legame indissolubile.
Nel calore di quegli abbracci, si erano persi l'uno nell'altro, indistintamente, incapaci di trovare nuovamente i propri confini, dimenticando il mondo esterno e le sue preoccupazioni. C'erano solo loro, solo il fuoco ardente del loro amore che bruciava luminoso nella notte.
E quando finalmente avevano raggiunto il culmine della loro passione, si erano abbandonati al piacere, tanto da perdere ogni definizione di sé, sommersi tra i profondi abissi delle loro emozioni.
Gloria si guardò intorno e il suo sguardo cadde sul comodino accanto al letto, dove notò un biglietto piegato. Con un brivido di apprensione, lo afferrò e lo aprì con mani tremanti. Le parole di Matteo saltarono fuori dalla carta, chiare e definite e un senso di disperazione crescente si insinuò dentro di lei.
"Mi dispiace immensamente di averti lasciata questa mattina, senza neanche svegliarti. Volevo dirti addio, ma non ho avuto il coraggio di guardarti negli occhi. Spero che tu possa trovare la forza di perdonarmi. Tornerò da te.
Con tutto il mio amore,
Matteo"
Rileggendo il messaggio più volte, le lacrime iniziarono a sgorgare silenziose dai suoi occhi mentre la cruda realtà si faceva pesante nella sua mente ancora confusa. Sapeva che quel momento sarebbe giunto e aveva provato ad arrivarci preparata, ma gli ultimi avvenimenti avevano spazzato via ogni suo tentativo di rimanere salda alla verità, rendendo vani tutti i suoi sforzi.
Mentre Matteo stava partendo, lasciando dietro di sé un bagliore di emozioni e passioni vissute insieme, lei si era svegliata nel suo letto, sola, con impresse nella mente le parole dolci sussurrate tra le lenzuola e i baci carichi di promesse.
Con un respiro profondo, Gloria si alzò dal letto e si affacciò alla finestra, lasciando che i raggi del sole del mattino le accarezzassero il viso. Si diresse verso la cucina, portando con sé il biglietto che lui le aveva lasciato. Lo posò delicatamente sul tavolo, piegandolo con cura per non dover più rileggere quelle parole che le bruciavano l'anima.
Prese una tazza dalla mensola e la posò sul tavolo, il suo sguardo scivolò nuovamente sul biglietto, ancora chiuso. Un nodo di dolore le serrò la gola. Mentre la macchina del caffè borbottava dolcemente, il profumo avvolse la stanza con il suo aroma confortante.
Con una mano tremante, prese il biglietto e lo aprì lentamente, rivelando le parole di Matteo. Senza poter resistere, ripiegò il biglietto e lo pose di nuovo sul tavolo, lontano dal suo sguardo. Con la tazza di caffè tra le mani, si appoggiò al bancone della cucina, lasciando che il calore del liquido le scaldasse le dita. Poi, con un sospiro, chiuse gli occhi e si abbandonò al silenzio della stanza.
Le parole scritte da Matteo le avevano ricordato che il destino li aveva portati a un bivio e ora spettava a lei decidere quale strada intraprendere. Da una parte, c'era la tentazione di aggrapparsi ai ricordi della notte passata con Matteo, di lasciarsi trasportare dall'amore travolgente che avevano condiviso. Dall'altra, c'era la consapevolezza che Matteo era destinato a partire, e che il suo futuro era ormai legato a quello di Clara.
"Lui ha preso la sua strada. Adesso ciò che sarà di me e della mia vita è una decisione solo, soltanto e inevitabilmente mia".
Fine