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Inevitabilmente mia
Capitolo 6
Matteo, immerso nell'attesa ansiosa di una chiamata da parte di Gloria, trascorse l'intera giornata seguente in ufficio in uno stato d'animo irascibile e nervoso. Ogni squillo del telefono faceva sobbalzare il suo cuore, solo per essere seguito da una delusione crescente quando capiva che non era Gloria a cercarlo.
In un momento di riflessione, Matteo si rese conto che la palla era ora nel campo di Gloria. Attendeva, sperando che la ragazza avesse il coraggio di dare una possibilità ai loro sentimenti .
Le ore trascorsero pigramente, con Matteo che cercava di concentrarsi sul lavoro ma con la mente costantemente rivolta alle ragioni che potevano giustificare il silenzio di Gloria. Le ipotesi e le preoccupazioni si susseguivano nella sua mente, alimentando un senso di frustrazione crescente.
L'irritabilità di Matteo si manifestò nei rapporti con i collaboratori e nei confronti delle incombenze quotidiane. L'ombra dell'incertezza iniziò a proiettarsi sul suo rendimento lavorativo, ma Matteo non riusciva a concentrarsi. Ogni attimo trascorso senza una risposta da parte di Gloria alimentava il suo stato d'animo instabile.
Francesco, il collaboratore più stretto di Matteo, si avvicinò con uno sguardo preoccupato e una voce gentile "Hey, Matteo, ho notato che qualcosa sembra non andare. Tutto bene?"
Matteo, rispondendo in modo duro e secco, cercò di respingere l'attenzione su di sé "Sto bene, Francesco, è tutto ok. Non sono cose che ti devono interessare. Dobbiamo concentrarci sul lavoro, non voglio distrazioni."
Le parole di Matteo crearono un momento di imbarazzo tra i due, con Francesco che, pur preoccupato per il suo amico e collega, sentì la necessità di rispettare la volontà di Matteo di mantenere distanza dagli affari personali.
Matteo si ritrovava costantemente a controllare il telefono, sperando che apparisse il nome di Gloria sullo schermo.
Nella sua inquietudine, cercava una via alternativa per rivedere Gloria e decise di fare alcune ricerche. Ricordava che la ragazza stava cercando un impego stabile così fece cercare il suo curriculum tra quelli arrivati di recente presso l'azienda di famiglia. Con uno sguardo attento e con l'aiuto del reparto delle risorse umane, Matteo sperava di trovare il suo curriculum e ottenere informazioni utili ..
Dopo una breve attesa, durante la quale l'ansia cresceva, finalmente Matteo ebbe accesso al curriculum di Gloria. Le informazioni sul suo percorso professionale e le competenze elencate furono svelate sullo schermo del suo computer.
Matteo scrutò attentamente le esperienze lavorative e le qualifiche di Gloria, cercando indizi che potessero gettare luce sulle sue motivazioni e il suo impegno professionale.
Con un piano ben definito in mente, Matteo decise di utilizzare una tattica ingegnosa per avvicinare Gloria all'azienda. Sfruttando il nome di una piccola impresa, recentemente acquisita dall'azienda di suo padre, creò un'opportunità per convocare Gloria per un colloquio. Aveva in mente la posizione di assistente al direttore vendite, una posizione che gli avrebbe permesso di lavorare più da vicino con Gloria e di comprenderla meglio.
Dopo aver messo a punto i dettagli, Matteo inviò una formale e professionale convocazione a Gloria per un colloquio presso l'azienda. L'invito indicava l'interesse dell'azienda nel valutare le competenze di Gloria per una possibile collaborazione nell'ambito delle vendite. L'obiettivo di Matteo era duplice: aiutare Gloria sotto un'ottica professionale e, contemporaneamente, creare un contesto che potesse portare avanti il loro rapporto personale.
La giornata lavorativa si concluse senza alcuna chiamata. Matteo, con un senso di delusione palpabile, si diresse verso casa portando con sé il peso di un giorno senza risposte.
Il salotto era impregnato di una tensione palpabile quando Matteo varcò la porta di casa. La sua espressione di sorpresa si trasformò rapidamente in una furia repressa quando scorse Clara seduta accanto alla madre.
La signora Antonelli, decidendo di affrontare direttamente la situazione, aveva invitato Clara a casa per un tè.
Durante l'incontro l'atmosfera nella residenza di famiglia era stata serena, con il calore delle pareti color crema e i delicati profumi di fiori freschi che permeavano l'aria. Il salotto, arredato con gusto, offriva il contesto perfetto per una conversazione delicata ma determinata.
La signora Antonelli aveva accolto Clara con un sorriso gentile, cercando di nascondere la tensione che provava.
"Clara, sono felice che tu sia venuta. Siediti, per favore" le aveva detto la signora Antonelli, indicando un elegante divano nella zona del salotto.
Clara, un po' nervosa aveva preso posto accanto alla signora Antonelli. Il tavolino basso era adornato da una selezione di tè e dolcetti, che facevano da sfondo a una conversazione che si prevedeva difficile.
Il cameriere aveva portato il tè caldo in un pregiato servizio da tè, e la signora Antonelli aveva iniziato la conversazione con un sorriso affabile. "Clara, so che tu e Matteo avete una lunga storia alle spalle Vorrei discutere di qualcosa che mi sta molto a cuore."
Clara, leggendo la tensione nell'aria, aveva annuito rispettosamente "Signora Antonelli, sono qui per ascoltare."
La signora Antonelli aveva preso fiato, cercando di trovare le parole giuste "Vorrei parlarti di Gloria. So che Matteo è profondamente coinvolto con lei, ma non possiamo ignorare le complessità di questa situazione. La tua relazione con Matteo è importante per noi, e vorremmo capire come possiamo sostenere il vostro futuro insieme."
Clara, pur sentendo il peso delle parole della signora Antonelli, era rimasta decisa. "Signora Antonelli, capisco le vostre preoccupazioni. Ma quello che c'è tra Matteo e me è reale. Non vorrei mai mettere a rischio l'azienda o il benessere della vostra famiglia."
La signora Antonelli aveva annuito, cercando di trovare un terreno comune "Clara, vogliamo solo il meglio per Matteo e per l'azienda. Pensi che tu possa essere la scelta giusta per lui?"
Clara, sostenendo lo sguardo della signora Antonelli, aveva risposto con fermezza "Credo che insieme possiamo superare qualsiasi difficoltà. Siamo forti, signora Antonelli, e voglio costruire un futuro insieme a Matteo."
La conversazione si era protratta, con la signora Antonelli che cercava di capire come poter influenzare positivamente la situazione. Clara, d'altra parte, aveva mantenuto la sua risolutezza, difendendo la sua intenzione di una relazione con il figlio.
"Clara? Cosa ci fai qui?" sbottò Matteo
Clara cercò di mantenere un tono pacato, ma la preoccupazione si dipingeva chiaramente sul suo volto "Ciao, Matteo. Ho pensato di venire a salutarti. Spero che non ti dispiaccia."
La madre di Matteo tentò di mascherare l'imbarazzo, ma le sue parole erano impregnate di incertezza "Sai, Clara è passata di qui e... beh, è stato tutto un po' improvvisato."
"Improvvisato? Ok, mi sembra di aver chiarito che ora non è proprio il momento per queste cose." rispose Matteo con uno sguardo freddo.
Clara, tentando di avvicinarsi affettuosamente, estese una mano verso Matteo "Matteo, possiamo parlarne..."
Matteo, respingendola con uno sguardo deciso, ribatté "Ora no, Clara. Non hai idea di quanto sia complicata la situazione."
La madre di Matteo, cercando di lenire la tensione, intervenne "Basta ragazzi. Perché non ci sediamo a tavola e parliamo con calma?"
Matteo, esitante ma acconsentendo, concluse "Va bene, ma non voglio discutere di cose personali a cena."
La cena si svolse in un silenzio teso, interrotto solo dal tintinnio dei posate e dai tentativi della madre di Matteo di distogliere l'attenzione da ciò che stava accadendo.
Al termine della cena, Matteo si congedò in modo freddo e frettoloso, senza rivolgere uno sguardo significativo a Clara "Scusate se me ne vado. Ho delle cose da fare."
La tensione rimase sospesa nell'aria mentre chiudeva la porta dietro di sé.
La signora Antonelli, dispiaciuta per l'atmosfera tesa, si volse a Clara con un sorriso gentile "Grazie per essere venuta, Clara. Sappiamo che non è facile in momenti come questo. Ti prometto che faremo del nostro meglio per sostenervi."
Clara, con il cuore pesante, rispose con un sorriso forzato "Grazie, signora Antonelli. Apprezzo il vostro sostegno."
La signora Antonelli si avvicinò a Clara e la abbracciò calorosamente "Spero che le cose si sistemino. Matteo ha solo bisogno di tempo."
Clara, annuendo, rispose: "Lo capisco, signora Antonelli. Grazie per la vostra comprensione."
Con uno sguardo rassicurante, la signora Antonelli accompagnò Clara fino alla porta.