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Inevitabilmente mia
Capitolo 8
"Buongiorno, signorina Parini. Sono lieta di informarla che il suo colloquio è andato molto bene e le offriamo il posto di assistente del direttore del settore marketing presso la nostra azienda. Tuttavia, c'è un'urgenza: dovremmo chiederle di sostituire temporaneamente l'assistente del direttore del reparto vendite presso un'altra delle nostre ditte collegate. Accetta?"
Gloria aveva appena ricevuto la chiamata tanto attesa: aveva ottenuto il lavoro per cui aveva fatto il colloquio.
"Certamente, sono disponibile... D'accordo, alle 17, sarò puntuale."
Giunta davanti agli imponenti uffici della nuova ditta presso cui avrebbe temporaneamente lavorato, Gloria si fermò di fronte all'ingresso. Con il cuore che batteva veloce, guardò il cartello luminoso che indicava il nome dell'azienda: "FMT Design".
"La FMT Design... "
Il suo pensiero andò subito a Matteo e un brivido le percorse la schiena mentre si preparava ad affrontare l'inaspettato. Con una mescolanza di emozioni, si addentrò nell'edificio, sperando di non incrociare il suo sguardo.
Accompagnata nell'ufficio del direttore del reparto vendite, Gloria si ritrovò davanti a una vista spettacolare: una vasta vetrata che si estendeva dal pavimento al soffitto, offrendo una visione mozzafiato della città sottostante. I grattacieli si ergevano contro il cielo, mentre i raggi del sole danzavano tra le luci della città. Era una scena di una bellezza straordinaria, che toglieva il fiato a chiunque la guardasse.
Di fronte alla vetrata, con la luce del sole ormai fioca che filtrava attraverso i capelli, si stagliava di spalle un uomo alto e affascinante. Il suo abbigliamento, la sua postura , e la sua presenza emanava un'aura di autorità e determinazione.
Gloria, con il cuore che batteva forte nell'attesa, si avvicinò lentamente, cercando di vedere il volto dell'uomo che le stava di fronte.
"Scusi, sono qui per la sostituzione temporanea dell'assistente del direttore del settore vendite. Mi hanno detto di presentarmi qui."
L'uomo si voltò lentamente, rivelando un volto familiare e allo stesso tempo inaspettato: era Matteo.
"Gloria... Che piacere vederti qui."
Il respiro di Gloria si fermò. Si sentì improvvisamente presa da un misto di ansia e agitazione, una scarica di adrenalina le attraversò il corpo, mentre le sue mani diventarono leggermente tremanti. Un'onda di preoccupazione le pervase il cuore: sarebbe stata in grado di gestire l'incontro con Matteo in quel contesto professionale?
Rimase per un istante senza fiato, lottando per trovare le giuste parole da dire. Una sensazione di vulnerabilità la avvolse mentre cercava di contenere l'agitazione che cresceva dentro di lei. Tuttavia, nonostante la sorpresa e il turbamento, cercò di mantenere la compostezza, rispondendo con un'espressione tesa ma risoluta, pronta ad affrontare ciò che l'incontro avrebbe portato.
Gloria, con una voce leggermente tremante ma decisa, disse: "Matteo... È... È una sorpresa vederti qui."
Matteo, mantenendo un'apparente calma esteriore, rispose con voce ferma: "Sì, è una sorpresa." ma sapeva di mentire "Sono qui per spiegarti i tuoi compiti come mia assistente."
Gloria annuì nervosamente, cercando di nascondere il suo disagio di fronte alla freddezza di Matteo.
Matteo la guidò attraverso gli uffici, mostrandole la sua postazione con precisione e distacco.
"Qui è dove lavorerai. Sarai responsabile di gestire la corrispondenza, organizzare incontri e supportare il direttore in varie attività amministrative."
Gloria, cercando di mantenere la calma, rispose con un semplice "Capito".
Matteo, non lasciando trapelare alcuna emozione, continuò a elencare i dettagli del suo lavoro, ignorando le turbolenze interiori che lo tormentavano.
Mantenendo il suo tono distaccato, aggiunse: "Inoltre, tieni presente che potrebbe capitare di dover rimanere in ufficio oltre l'orario di lavoro per completare determinati compiti. E potresti essere contattata anche nei fine settimana per eventuali urgenze lavorative."
Gloria annuì. La prospettiva di dover sacrificare il proprio tempo libero per le esigenze lavorative non le era piacevole, ma sapeva che avrebbe dovuto accettare quelle condizioni se voleva mantenere il suo lavoro e dimostrare la sua professionalità.
Con un "Grazie per le informazioni", Gloria accennò un sorriso nel tentativo di stemperare la tensione, ma dopo averla istruita, Matteo si congedò freddamente, lasciando Gloria da sola nella sua nuova postazione. Un senso di vuoto e confusione la avvolse mentre osservava Matteo allontanarsi.
Gloria cercò di contenere le emozioni che le traboccavano dentro, stringendo con forza la penna tra le dita mentre guardava il vuoto lasciato da Matteo. Si sentiva spaesata e incerta.
Si sedette alla sua scrivania, cercando di raccogliere i suoi pensieri mentre osservava l'ambiente circostante con un misto di curiosità e apprensione. La sua attenzione fu attirata da una collega che si avvicinò con un sorriso gentile, portando con sé una busta contenente i codici di accesso necessari per il suo lavoro.
"Ecco qui, Gloria. Questi sono i codici per gli accessi al PC e ai programmi. Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiedere. Sono Anna e mi trovi alla scrivania accanto alla porta."
Gloria sorrise, riconoscendo il gesto di cortesia della sua nuova collega.
Gloria: "Grazie mille Anna, apprezzo molto il tuo aiuto."
Prese la busta con i codici e iniziò a configurare il suo posto di lavoro, sentendosi un po' più a suo agio nel nuovo ambiente. La gentilezza e l'accoglienza della sua collega le diedero un senso di incoraggiamento.
Gloria, dopo aver ottenuto l'accesso al PC e ai programmi necessari, si preparava a immergersi nel suo lavoro quando un messaggio chat apparve sullo schermo. Con un leggero sussulto di sorpresa, aprì la finestra e lesse il messaggio del direttore di reparto... di Matteo
"Prepara un buon caffè per entrambi e presentati nel mio ufficio con il necessario per prendere appunti."
Gloria arretrò leggermente dalla scrivania, sentendo il cuore battere più forte. Era una richiesta inaspettata, ma sapeva che doveva essere pronta a rispondere alle esigenze di lavoro. Si alzò dalla sedia e si diresse verso l'area ristoro per preparare il caffè richiesto.
Una volta che il caffè fu pronto, prese il bloc-notes e la penna e con passo deciso si diresse verso l'ufficio del direttore generale. Sentiva una miscela di emozione e nervosismo mentre si avvicinava alla porta, ma sapeva che doveva mostrare professionalità e determinazione in ogni situazione. Con un respiro profondo, bussò alla porta e si annunciò con sicurezza.