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Una compagnia spiritosa

Parte quarta

 

"Ecco, volevamo aiutare Molli a salvare il castello dandole qualche moneta e, non solo l’abbiamo fatta arrestare, ma non l’abbiamo nemmeno difesa quando ci ha chiamati." affermò zio Max.

"Hai ragione, ma sai che non abbiamo mai avuto buoni rapporti con le forze dell’ordine! Io sono un pirata e tu…" replica Ugo.

"Non importa chi sono io!" lo interruppe Max "ma se non è l’autista a guardare il pulmino… chi? Certo, Rotondella!  Dobbiamo aiutarla, dobbiamo distrarre la polizia." continua lo zio.

Così raggiunsero l’auto del commissario e la mandarono fuori strada facendo il solletico al conducente che non poté evitare di “spanciarsi dalle risate”.

Molli, però, preferì non fuggire e andare comunque alla polizia.

"Perché lo fai?" chiese tristemente Rotondella mentre Molli riposava sul prato in cui si erano fermate.

"Perché non sono colpevole e scappare, invece, dimostra il contrario." ribatté la nostra povera amica.

"Come vuoi, ma le monete le ha nuovamente il sultano." bisbigliò Rotondella tra sé e sé.

Mentre Molli era in guardiola, i tre fantasmi cercarono insieme di trovare una soluzione a ciò che avevano combinato.

"Molli ha detto la verità, ha detto che siamo stati noi a rubare le monete, ma non le hanno creduto." esplicò Ugo.

"Ma chi crederebbe mai ai fantasmi?" ribatté Rotondella.

"Noi siamo fantasmi e Molli crede in noi! Allora tutta la città dovrà sapere che fantasmi esistono!" disse deciso lo zio Max.

"Ma come riusciremo? Nessuno ci può vedere!" realizzò Ugo.

"È vero, ma tutti ci possono sentire e, inoltre, noi fantasmi possiamo spostare gli oggetti e questo gioca in nostro vantaggio." ribatté lo zio Max.

"Allora è deciso, il giorno del processo dimostreremo che noi spiritelli esistiamo e confesseremo che a rubare le monete siamo stati proprio noi! Tanto il carcere a vita e la morte non si fanno certo paura! Ah! Ah! Ah!" esclamò Ugo.

"Spiritoso, ma Molli avrà il compenso promesso da sultano per salvare il suo castello?  Noi potremmo stare finalmente in pace sulle nuvole?" si informò Rotondella.

"Non lo so, tu spera!" il coro delle due voci le rispose

Così il giorno dell’udienza i tre fantasmi fecero irruzione nell’aula del processo di Molli e confessarono di essere colpevoli. Fecero volare tutto ciò che passava loro fra le mani, compreso il giudice che quasi morì di paura.

Tutti gli abitanti si convinsero dell’esistenza dei fantasmi, Molli salvò il castello… e i nostri amici?

Guardatevi intorno, vedete qualcosa volare? No? Allora è probabile che i tre spiritelli siano tranquilli oltre le nuvole.

Altri simpatici fantasmi? Non credo, ma se vedrete qualcosa volare ricordate che chi fa da sé fa per tre!

 

Fine