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Il Ritmo dell'Infinito

Terza parte

L’attesa era finita.

Il Devastatore apparve all’orizzonte come una nube densa e vorticosa di energia oscura, un incubo che prendeva forma nel cielo notturno. Il vento, che fino a poco prima era stato calmo, iniziò a ululare come un lupo ferito, mentre la terra stessa sembrava gemere sotto il peso dell’entità in arrivo. Il Cerchio di Eldara, solitamente un luogo di pace e armonia, ora vibrava di una tensione palpabile.

Elias, in piedi accanto a Lir’Vana, fissava l’oscuro abisso che si avvicinava, i muscoli tesi, ma il cuore fermo. "D'accordo, è brutto. Ma non così brutto come me l’ero immaginato. Ha un che di… artistico, non trovi?" tentò una battuta per allentare la tensione, ma la sua voce tradiva una leggera ansia.

Lir’Vana rispose con un sorriso sottile, anche se il suo colore dorato ora virava a una sfumatura più cupa, un segnale della serietà della situazione. "L'arte è negli occhi di chi guarda, Capitano. Ma ricorda, ciò che vediamo non è altro che una manifestazione. Il Devastatore cambia forma in base ai nostri timori. Non lasciarti ingannare."

Il Devastatore si fermò ai confini del Cerchio, si mostrava come una massa pulsante di ombre e bagliori rossi, simile a lava in ebollizione sotto la superficie. Dalla nube emersero delle appendici indistinte, che si agitavano come tentacoli e l’aria intorno a loro sembrò risuonare di una presenza maligna. Dal profondo di quella massa, una voce gutturale e distorta echeggiò, rimbombando attraverso la vallata.

"Vi siete radunati qui per sfidarmi? Folli creature, che sperate di ottenere? Io sono la fine inevitabile, l'entropia che consuma tutto. Vi spezzerò, così come ho fatto con altri prima di voi!"

Elias deglutì, ma mantenne il controllo. "Sarà meglio se ti porti un panino, perché ci vorrà un bel po' per finire con noi!"

La risposta di Elias fece ridacchiare Miller, che nonostante il terrore della situazione, non riuscì a trattenere un commento. "Spero che tu sappia cosa stai facendo, capo. Non sono sicuro che fare arrabbiare un ammasso di energia oscura sia una buona idea!"

Lir’Vana fece un passo avanti, con il volto risoluto. "È giunto il momento. Dobbiamo mantenere la nostra unità. Ricordate, non combattiamo solo con la forza fisica, ma con l'armonia. Se cadiamo preda della paura, lui vincerà."

Con un cenno della testa, Lir’Vana guidò gli Yshari in un canto antico, una melodia che sembrava farsi strada nel cuore della terra e librarsi nel cielo. Il suono era strano e ipnotico, pieno di note che gli umani non avevano mai sentito, ma c’era qualcosa di rassicurante in esso, come se le stesse montagne intorno a loro stessero rispondendo al richiamo.

Elias sollevò il suo arco vivente, che cominciò a brillare di una luce verde pulsante. "Okay, ragazzi, concentrazione. Dobbiamo mantenere il ritmo con loro. Pensate a questo come un bizzarro ballo sincronizzato. Ma invece di passi di danza, stiamo per lanciare dardi di energia pura."

Johnson: "Oh, fantastico. Come il primo giorno di scuola. Solo che al posto dei libri, abbiamo un mostro cosmico che vuole mangiarci."

Ramirez, che finalmente sembrava a suo agio con il Valri sotto di lui, ridacchiò. "Pensa positivo, Johnson. Almeno non dobbiamo preoccuparci dei compiti a casa."

Il Devastatore, vedendo la preparazione degli Yshari e degli umani, si agitò, i suoi tentacoli neri si estendevano e ritiravano in modo irregolare. La sua forma mutò, diventando sempre più definita e spaventosa, come un amalgama di tutte le peggiori paure di coloro che lo affrontavano. Facce deformi emersero dall’oscurità, urlando senza suono, mentre il cielo sopra di lui si oscurava ancora di più.

Il Devastatore tuonò "Non potete fermarmi. La vostra armonia è nulla di fronte al mio potere!"

Elias si spostò rapidamente di lato, il suo arco vivente rispose alla sua volontà con una freccia di luce che sfrecciò verso il nemico. La freccia colpì uno dei tentacoli, esplodendo in un fiotto di luce verde che fece ritrarre la creatura con un grido furioso.

"Colpito!" urlò Elias. "Non mollate! Attacchiamo insieme, seguendo il ritmo del canto!"

Miller si sfogò, nelle sue parole decise di  esprimere tutta la sua frustrazione "Questo è per la Terra, brutto...!" gridò, scagliando una freccia di energia blu che si fuse con la melodia degli Yshari, amplificandosi nel volo e colpendo con forza il Devastatore.

Il Devastatore, però, non stava a guardare. Uno dei suoi tentacoli scattò verso Ramirez, che appena in tempo ordinò al suo Valri di balzare via, sfuggendo all’attacco per un soffio. "Troppo lento, amico!" esclamò Ramirez, divertito dalla sua stessa abilità nell’evitare il colpo.

Gli Yshari intensificarono il loro canto, e l’Eldara, l’albero sacro, cominciò a risplendere di una luce bianca abbagliante. Radici potenti si estendevano dal terreno, avvolgendo il Cerchio e proteggendo i combattenti. Lir’Vana alzò le mani al cielo, e la luce si intensificò ancora di più, formando uno scudo intorno al gruppo.

Lir’Vana incitò i combattenti "Concentratevi! Non lasciate che le vostre paure prendano il sopravvento. Ogni pensiero negativo alimenta il Devastatore!"

Elias sentì il cuore battere all’impazzata, ma si costrinse a calmarsi. Chiuse gli occhi per un momento, concentrandosi sul legame che aveva con i suoi compagni, con gli Yshari, con la stessa terra sotto i suoi piedi. Quando riaprì gli occhi, la sua determinazione era incrollabile. "Questo è per Arkania," mormorò, scagliando un’altra freccia, che questa volta si divise in mille frammenti di luce, ognuno dei quali colpì un diverso punto del Devastatore.

Il Devastatore non voleva cedere "No! La mia forza... vi spezzerò!", ma nonostante la sua furia, cominciava a indebolirsi. Ogni colpo combinato, ogni freccia e ogni nota del canto, lo consumava, riducendo la sua massa oscura e costringendolo a ritrarsi.

Mentre la battaglia infuriava, un'improvvisa esplosione di risate umane echeggiò nel Cerchio. Johnson, nel bel mezzo della battaglia, si era lanciato in una sorta di ballo vittorioso dopo aver abbattuto un tentacolo, il suo arco vibrava in sintonia con la melodia degli Yshari. "Chi l’avrebbe mai detto? Combattere un mostro cosmico è quasi divertente!"

Ramirez: "Certo, finché non diventa personale!" gridò, lanciandosi con il suo Valri in un attacco di fiancheggiamento con la lancia vivente tra le mani che scintillava come una stella cadente. "Prenditi questa, brutto mostro!"

La lancia perforò il fianco del Devastatore, che emise un urlo distorto, la sua forma ondeggiante cominciava a collassare su se stessa. "Impossibile… io sono eterno…"

Elias vide il momento decisivo. "Ora! Tutti insieme, concentriamo l'attacco!"

Gli Yshari e gli umani allinearono le loro energie, unendo il canto con le loro armi viventi. Una singola onda di potere puro si formò, caricandosi di luce. Elias, con gli occhi fissi sul bersaglio, scagliò l’ultima freccia, seguito da tutti gli altri. Il cielo si riempì di un’esplosione di colori, mentre l’onda luminosa travolgeva il Devastatore, distruggendo la sua forma con un fragore assordante.

Il Devastatore si contorse, le sue urla finali si dissolsero nell’aria come un’eco lontana. Poi, in un ultimo scoppio di luce, scomparve, lasciando il Cerchio di Eldara avvolto in un silenzio surreale.

Elias, ansimando: "È… è finita?"

Lir’Vana abbassò le mani, il suo viso si illuminò di un sorriso trionfante. "Sì, Capitano. È finita. Avete fatto l’impossibile. Avete sconfitto il Devastatore."

Johnson, ancora eccitato dall’adrenalina, si voltò verso i compagni. "D’accordo, lo ammetto. Non avrei mai pensato che ce l’avremmo fatta. Ma diamine, è stato incredibile!"

Miller si lasciò cadere a terra, ridendo esausto. "Spero solo che la prossima volta il mostro sia un po' meno terrificante... e magari un po' più lento."

Ramirez scherzò "Io direi che siamo pronti per aprire una scuola di ballo cosmico. Lezioni di primo livello: Come sconfiggere entità malvagie danzando!"

Le risate degli umani e degli Yshari si mescolarono nel Cerchio di Eldara, mentre la luce dell’alba cominciava a tingere il cielo. Era finita, e avevano vinto. Arkania era salva, e quel giorno, due mondi così diversi avevano trovato una nuova armonia.

Elias, non riuscì a trattenersi "Sì, ragazzi, abbiamo ballato proprio bene."

Con il Devastatore sconfitto e il sole che iniziava a sorgere, i guerrieri umani e Yshari si lasciarono andare a un meritato respiro di sollievo. La tensione si sciolse, e il Cerchio di Eldara, da campo di battaglia, tornò a essere un luogo di pace e serenità.

Johnson, ancora eccitato dalla vittoria, si avvicinò a Elias con un sorriso malizioso. "Capo, devo dirtelo, se combattiamo mostri spaziali ogni settimana, potremmo dover fondare una band. Sai, con tutte queste frecce luminose e canti mistici, saremmo un successo interplanetario!"

Miller, che si stava stropicciando gli occhi per la stanchezza, annuì con enfasi. "E potremmo chiamarci ‘Gli Scacciamostri’. È orecchiabile e descrittivo, no? E pensate al merchandising!"

Lir’Vana, ascoltando divertita, scosse la testa con un sorriso indulgente. "Gli Scacciamostri, dite? Forse dovremmo pensare a qualcosa di più solenne, considerando che abbiamo appena salvato un pianeta."

Ramirez, ridacchiando, aggiunse: "Che ne dite di ‘Gli Armonizzatori’? Uniamo persone e battiamo mostri a tempo di musica!"

Elias, guardando i suoi compagni, sentì il cuore leggero. "Beh, qualunque sia il nome, l’importante è aver fatto la differenza. E chi lo sa, magari il nostro prossimo tour intergalattico sarà pieno di altre sorprese… speriamo solo un po' meno tentacolate."

L'intero gruppo scoppiò a ridere, mentre il sole finalmente sorse, inondando il Cerchio di Eldara di una luce dorata e calda.

Quella era una nuova alba, non solo per Arkania, ma anche per il legame tra i due mondi. E se c’era una cosa di cui Elias e i suoi compagni erano certi, era che insieme potevano affrontare qualsiasi sfida… con un po’ di umorismo, una buona dose di coraggio, tanta buona volontà e, naturalmente, un ritmo perfetto.