storie, racconti e altro

 

Il vitello e la volpe

Parte quinta

 

Nel guardare in alto un po’ attirati dai lampi, un po’ ad emulazione di King come se potessero annusare l’aria, gli animali intravvidero la coppia di Sparviero che, dapprima lontani simili a puntini e via via sempre più vicini e meglio definiti, planarono sulle loro teste dando dimostrazione della loro agilità schivando tronchi, rami e fronde quasi come in una danza delicata e leggiadra.

Non avevano buone notizie, purtroppo non erano riusciti a scorgere la piccola: la vegetazione era troppo folta e Rimbalzina troppo minuta.

Il clamore aumentò così come la disperazione di mamma lepre e dei suoi cuccioli che non si davano pace e si sentivano tremendamente in colpa.

Ad un tratto King schizzò via talmente veloce che gli animali del bosco ci misero un po’ per capire cosa fosse successo, ma tutto ebbe un senso quando Vitello gridò 

"ha trovato una traccia!"

King inchiodò davanti a mamma lepre

"salti in groppa e si tenga forte! Andiamo a prendere Rimbalzina!" disse il segugio

Con gli occhi pieni di speranza e gratitudine la lepre salì sul dorso del cane che sfrecciò via incurante dei rami e delle foglie che lo colpivano come fruste.

Non ci volle molto ad arrivare al punto in cui King sentiva intenso e netto l’odore della piccola lepre.

Rallentò, rallentò ancora, si appiattì come per nascondersi tra la vegetazione. Non sapeva cosa avrebbero trovato e dovuto affrontare.

Mamma lepre scese frettolosamente dalla groppa del cane

"Rimbalzina! Rimbalzina!" chiamò forte.

Non era questo che King avrebbe suggerito, ma ormai era fatta. Cambiò velocemente posizione assumendo la classica postura in allerta e da difesa: gambe tese pronte allo scatto e canini scoperti.

Un piccolo e tenerissimo musetto spuntò dal grosso cespuglio. Mamma lepre riconobbe immediatamente la sua piccola e corse ad abbracciarla forte

"stai bene? Cosa è accaduto?" Incalzava la mamma.

"Sto bene, mamma. Mi sono tardata a cercare un indizio della caccia al tesoro e ho perso il gruppo, ma ho fatto come mi hai detto tu: mi sono affrettata a cercare la tana di un animale amico e gli ho chiesto aiuto. Lì vicino c’è la casa del signor Gufo, so che non lo conosciamo e che tutti dicono sia un vecchio brontolone e scorbutico, ma è conosciuto tra gli animali del bosco e con me è stato tanto gentile. Mi ha nascosto qui per bene al sicuro ed è volato a chiamarvi."

"Sono molto orgogliosa di te piccola mia, sei stata intelligente e coraggiosa." disse mamma lepre.

Intanto King aveva assunto una posizione più rilassata e un’espressione da cucciolo giocherellone per non spaventare la piccola lepre.

"Mi hanno detto che a conclusione dei giochi questa sera è previsto di far festa con cibo, balli e canti in abbondanza. Te la senti di andare?" si intromise il cane guardando mamma lepre in cerca di consenso.

"Certo!" rispose Rimbalzina velocemente "possiamo andare mamma?"

Mamma lepre aveva capito che l’amico dell’uomo stava cercando di dare alla giornata di Rimbalzina un finale diverso da quello, così acconsentì. 

Mamma e figlia balzarono in groppa al cane e raggiunsero gli altri animali velocemente.

Quando giunsero al punto di ritrovo gli animali avevano già ricevuto la bella notizia e stavano preparando tutto per i festeggiamenti. Adesso ancor di più c’era motivo per far festa.

Perfino il signor Gufo, che stava sempre in disparte e non partecipava mai alle occasioni in cui tutti si riunivano, aveva acconsentito di prendere parte al ricevimento.

Il brutto tempo aveva desistito e l’intenzione di far burrasca aveva lasciato spazio alla volta più stellata che Volpe e King avessero mai visto.

La festa e la gioia  di quella sera misero in disparte i ricordi dei brutti momenti vissuti quel giorno lasciando spazio all’amicizia e all’aiuto reciproco, grazie ai quali tutto si era risolto per il meglio.

Vitello e King tornarono alla fattoria quella sera con l’appagante sensazione di aver trovato nuovi compagni di vita e di avventura sui quali contare nonostante fossero di razze diverse, avessero abitudini dissimili e appartenessero a luoghi differenti.

 

Fine