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Il vitello e la volpe
Terza parte
Erano passate diverse settimane da quando Volpe aveva visitato la fattoria e aveva deciso che era arrivato il momento di mostrare il bosco al suo amico.
Quello sarebbe stato proprio il giorno giusto perché gli adulti avevano organizzato una grande caccia al tesoro per tutti i cuccioli e Volpe aveva pensato che Vitello sarebbe stato felice di partecipare.
Aveva dovuto chiedere il permesso al signor Allocco, era lui che organizzava i giochi, che non aveva subito acconsentito perché temeva per l’incolumità di Vitello il quale, aveva obiettato il volatile, non era sicuramente abituato alla vita del bosco.
Dopo essersi consultato con gli altri animali aveva però accettato di far partecipare anche vitello alla speciale giornata assicurandosi però una più numerosa scorta addetta alla sicurezza.
Volpe era stato così felice che era corso subito da Vitello per riferirgli la fantastica novità.
"Ma come potrò mai uscire di qua?" aveva domandato vitello - certamente non posso farmi sottile sottile come te o saltare il recinto come la capretta Sissi! - il tono di Vitello era rassegnato.
"Non accade mai che usciate dalla fattoria? Proprio mai?" incalzò Volpe
"Solo quando il fattore ci porta a lavare. Lui da solo non ce la fa, ma ha questo chiodo fisso della pulizia, non so perché, io sto così bene tutto sporco!" sospirò Vitello
"Allora potremmo approfittare di questa occasione, oggi qualcuno uscirà?" disse guardandosi intorno Volpe
"Tra poco il fattore farà uscire il cane e l’asino perché “l’uomo del lavaggio” li porti con se per il solito trattamento di pulizia." rispose Vitello.
"É perfetto! Approfitteremo di questa occasione perché tu ti possa accodare a King e a Fiocco. Una volta all’esterno della fattoria ce la filiamo!" esclamò Volpe con gran entusiasmo.
"Al fattore verrà un colpo se se ne accorgerà! Senza contare che se è in zona e mi vedesse mi bloccherebbe all’istante. Vale la pena provare comunque - rifletté Vitello a voce alta" ok, ci sto! Proviamoci! - gli occhi di vitello si illuminarono come quelli di un cucciolo che sta per fare una birichinata.
"Vado a dire alla mamma che passerò il pomeriggio alla grande quercia così non si preoccuperà né verrà a cercarmi."
Quando Vitello tornò i due misero in atto il loro piano.
Vitello si avvicinò all’uscita della fattoria, mentre Volte lo seguiva restando accollato allo steccato.
Quando “l’uomo del lavaggio” arrivò Vitello si nascose dietro agli animali che dovevano uscire e fece del suo meglio perché nessuno facesse caso a lui.
"Vitello ma che ci fai qui?" il fattore aveva visto il vitello intento ad uscire "È davvero così tanto che non ti faccio dare una lavata che senti tu stesso il bisogno di porvi rimedio?" rise grossolanamente e rumorosamente il fattore "d’accordo, vai pure anche tu! Una lavata non ti farà di certo male." continuò il contadino.
Era fatta! Vitello era fuori, ora serviva solo un modo per staccarsi dal gruppo.
"Approfitterò del fatto che “l’uomo del lavaggio ci stia dando le spalle e mi allontanerò silenziosamente" pensava tra sé Vitello.
Indietreggiò lentamente e senza fare rumore, poi, quando fu abbastanza lontano, si voltò e si mise a correre.
Lo raggiunse di fretta Volpe e i due si scambiarono uno sguardo d’intesa consapevoli e felici di essere riusciti a mettere in atto la fuga.
Arrivarono in fretta all’ingresso del bosco. Un sentiero stretto si prolungava davanti a loro.
Addentrandosi nel verde Vitello rimase sorpreso dai numerosi alberi ad alto fusto che si trovavano ovunque così fitti che a malapena i raggi del sole riuscivano ad illuminare il percorso.
La vegetazione così intensa era ovunque e un silenzio inaspettato lo stupì.
Arrivarono al punto di ritrovo dove avrebbe avuto inizio la caccia al tesoro.
Allocco aveva selezionato un’area ben protetta entro la quale i cuccioli avrebbero potuto cercare. Tutt’intorno ai confini gli animali si erano ben piazzati per evitare che i piccoli andassero oltre.
La coppia di Sparviero più abile di tutta la selva avrebbe tenuto d’occhio, dall’alto dei loro magnifici voli, lo svolgimento della gara e si sarebbero occupati della sicurezza. Avrebbero controllato con molta attenzione che nessun animale si azzardasse a rovinare la festa.
Vitello era entusiasta, non aveva idea che esistesse un posto simile senza tenere conto degli animali. Erano così diversi da quelli a cui era abituato! Era chiaro che oltre il recinto esistesse tutto un altro mondo.
"Non è semplice organizzare un evento come questo nel bosco" spiegò Volpe "ci sono diversi rischi che arrivano dall’esterno come cacciatori o animali di passaggio che non conoscono come abbiamo deciso di vivere qui quindi creano scompiglio e problemi importanti." continuò.
La caccia al tesoro cominciò e i due amici seguirono lo svolgimento dei giochi pedinando i cuccioli che erano stati suddivisi in gruppi tutti piuttosto eterogenei.
Come sempre Allocco aveva progettato un percorso studiato per far conoscere il territorio ai giovani adulti del futuro, aveva meticolosamente progettato le prove perché imparassero ruoli, regole e comportamenti che da generazioni venivano rispettati dagli abitanti del bosco.
Così anche Vitello poté conoscere molto di quella macchia verde che trovava meravigliosa.
Fu un’esperienza incredibile mettere le zampe nel ruscello: L ’acqua era così fresca e trasparente!
La gara finì prima del calar del sole e i cuccioli erano felici perché avevano vinto tutti qualcosa da sgranocchiare, da leccare o da beccare.
Il silenzio che aveva sorpreso Vitello quando era entrato nel bosco era svanito sommerso dal cinguettio, dagli ululati, dai versi di tutti quei cuccioli.
Era stata una giornata fantastica, ma Vitello non poteva non pensare a come si procuravano da mangiare gli animali nel bosco. Riempire la pancia tutti i giorni doveva essere davvero impegnativo e faticoso.
Se poi qualche bestia fosse stata ferita sarebbe stata lasciata al suo destino, nessuno se ne sarebbe potuto prendere cura.
Pensava che la vita nel bosco fosse davvero pericolosa. Dover sempre stare attenti e doversi muovere costantemente in perenne stato di vigilanza era un pensiero che spaventava Vitello profondamente e che lo metteva a disagio.
Evitò di chiedere perché si rendeva conto che la vita nella fattoria, sebbene per certi versi più povera, aveva da quel punto di vista un vantaggio impareggiabile.
I pensieri di Vitello, che lo avevano per un momento estraniato dal momento di festa, ad un tratto furono bruscamente interrotti.