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Luce nell'Open Space
Capitolo 3
In quell'istante, un desiderio incontenibile travolse entrambi. I loro volti si avvicinarono, le labbra si sfiorarono appena. Luca sentì il profumo dei capelli di Claudia, un misto di vaniglia e fiori di campo, mentre le loro labbra si incontravano in un bacio delicato e pieno di emozione. All'inizio fu un tocco leggero, quasi timido, come se volessero assaporare ogni istante. Ma poi, il bacio si intensificò, diventando più profondo e appassionato.
Luca sentì il calore delle labbra di Claudia contro le sue, la dolce pressione che cresceva man mano che si abbandonavano al momento. Le sue mani si mossero istintivamente, una avvolgendo la vita di Claudia, l'altra accarezzando dolcemente la sua guancia.
Claudia rispose con la stessa passione, le sue dita intrecciandosi nei capelli di Luca mentre lo tirava leggermente più vicino. Il loro bacio era un miscuglio perfetto di tenerezza e desiderio, un momento in cui tutte le parole non dette trovavano finalmente espressione.
Quando si staccarono, entrambi respirarono profondamente, i loro occhi ancora chiusi per prolungare la magia di quell'istante.
"Sono felice di aver trovato qualcuno come te, Luca," sussurrò Claudia, il suo volto ancora vicino a quello di Luca.
"Anch'io, Claudia," rispose lui, con un sorriso che rispecchiava la sua felicità. "Non vedo l'ora di vedere dove ci porterà tutto questo."
E così, mano nella mano, lasciarono il bar.
Mentre Claudia e Luca si incamminavano verso il parco, la notte sembrava volergli regalare un'atmosfera speciale. La luna brillava alta nel cielo, e il fruscio delle foglie creava una colonna sonora perfetta. Si sedettero su una panchina, immersi nei loro pensieri, godendosi la quiete della sera.
Luca osservava Claudia di sfuggita, notando ogni dettaglio del suo volto illuminato dalla luna. Era incredibilmente bella, con i suoi capelli castani che ondeggiavano leggermente al vento e i suoi occhi profondi che sembravano scrutare l'anima. Sentiva un calore nel petto, una sensazione di felicità che non aveva mai provato prima. Eppure, un pensiero ricorrente gli attraversava la mente, una preoccupazione che non riusciva a scacciare.
"Sei anni," pensava tra sé. "Claudia ha sei anni più di me. Non è una cosa da poco. Le nostre vite sono state così diverse fino ad ora. Lei ha già una carriera affermata, mentre io sono appena all'inizio del mio percorso professionale."
Si chiese se questa differenza d'età potesse rappresentare un ostacolo. "E se lei desiderasse cose diverse da quelle che voglio io? E se avesse già vissuto esperienze che io devo ancora affrontare? Potrebbe stancarsi di me, alla fine, e cercare qualcuno più vicino alla sua età?"
Luca scosse leggermente la testa, cercando di allontanare quei pensieri. "No, non devo pensare così. Claudia ha scelto di stare con me per una ragione. C'è qualcosa di speciale tra noi, qualcosa che va oltre i numeri e le età."
Cercò di concentrarsi sui momenti che avevano condiviso insieme, sulle risate, sulle conversazioni profonde e sulle piccole attenzioni che Claudia gli riservava. "Mi fa sentire vivo, mi fa sentire importante. E io voglio fare lo stesso per lei. Voglio essere all'altezza delle sue aspettative, voglio crescere insieme a lei."
Mentre rifletteva, Claudia gli prese la mano, stringendola dolcemente. Il tocco di lei era rassicurante, e Luca sentì una corrente di emozione attraversarlo. La guardò negli occhi, trovando conforto nel suo sguardo affettuoso.
"Devo smettere di preoccuparmi così tanto," si disse. "Se ci sono problemi, ne parleremo quando sarà il momento. Per ora, voglio solo godermi questo momento con Claudia. Voglio vivere il presente e costruire qualcosa di bello insieme a lei."
Claudia era immersa nei suoi pensieri, il suono lieve delle foglie sotto i piedi aggiungeva un'atmosfera rilassata alla serata. Guardava Luca di tanto in tanto, sorridendo internamente per la sua goffaggine affascinante.
"Pensavo proprio a te," disse a se stessa. "È così dolce e genuino. La sua timidezza è quasi affascinante. Ma... sei anni più giovane di me. Non è un abisso, ma c'è una differenza."
Si fermò per un momento, ad ascoltare il fruscio del vento tra gli alberi. "E se fosse troppo? E se lui volesse cose che io ho già superato? La sua ingenuità è allettante, ma... devo essere sicura di ciò che voglio."
Guardò Luca con un sorriso, notando come sembrasse, anche lui, immerso nei propri pensieri. "È così giovane, eppure così maturo in certi aspetti. Non posso negare che mi fa sentire viva, mi fa ridere e mi fa sorridere come nessun altro."
Claudia restava accanto a Luca, sentendosi confortata dal suo abbraccio, ma con una piccola preoccupazione che faceva capolino nella sua mente. "Forse dovrei andare avanti con cautela," pensò. "Ma per ora, voglio godermi questi momenti. Non devo lasciare che la differenza d'età diventi un ostacolo se non lo è già."
Il mattino seguente, Luca percepì subito un'atmosfera strana non appena entrò in ufficio. I suoi colleghi sembravano agitati e curiosi, con sguardi furtivi che si scambiavano mentre parlavano sottovoce. L'attenzione di tutti sembrava essere concentrata verso l'ufficio di Claudia, dove le vetrate non erano state oscurate quel giorno, permettendo a chiunque di vedere chiaramente l'interno.
Luca si avvicinò con cautela, cercando di capire cosa stesse accadendo. Sentì le voci provenire dall'ufficio di Claudia. Si ritrovò circondato da colleghi che scambiavano commenti confusi e preoccupati.
"Che sta succedendo?" chiese Luca a uno dei suoi vicini di scrivania.
Il collega scosse la testa, con un'espressione preoccupata. "Non lo so, ma sembra serio. Marco è lì dentro con Claudia, e sembrano in mezzo a una discussione piuttosto accesa."
Luca si sentì improvvisamente in ansia. Il suo sguardo tornò all'ufficio di Claudia, cercando di carpire qualche dettaglio dalla scena visibile attraverso le vetrate. Vide Claudia e Marco, il responsabile delle risorse umane, seduti di fronte l'uno all'altro, le espressioni tese e concentrate.
"Devo scoprire cosa sta succedendo," pensò Luca, sentendosi impaziente.
Si avvicinò di più all'ufficio di Claudia, cercando di non farsi notare. Sentiva il brusio dei colleghi intorno a lui, ma la sua attenzione era tutta concentrata su ciò che stava accadendo dietro quella porta chiusa.
Mentre si avvicinava all'ufficio, sentì il tono di voce familiare ma alterato di Marco. Parlava con Claudia in modo animato, e la sua espressione tradiva una profonda preoccupazione.
"Non posso credere a quello che sto vedendo, Claudia," esclamò Marco, la voce vibrante di incredulità. "Come hai potuto intraprendere una relazione con Luca? È un tuo sottoposto, per di più sei anni più giovane di te!"
Claudia cercò di mantenere la calma, ma era evidente che la situazione la metteva a disagio. "Marco, non è come pensi. Luca ed io siamo due adulti consenzienti. Abbiamo sviluppato un'amicizia che è cresciuta nel tempo."
"Un'amicizia?" Marco scosse la testa. "Non è solo un'amicizia, Claudia. Lo vedo nei tuoi occhi, lo vedo nei suoi. C'è qualcosa di più, e questo mette in discussione la tua professionalità e la tua capacità di mantenere un ambiente di lavoro equo e sereno."
Claudia si passò una mano tra i capelli, visibilmente frustrata. "So che può sembrare complicato, ma stiamo gestendo la situazione con maturità. La nostra relazione non influisce sul lavoro. Luca è un professionista competente e non permetterei mai che la nostra relazione interferisca con le sue prestazioni o con il resto del team."
Marco si accigliò, la sua espressione dura. "Ma pensi davvero che gli altri colleghi la vedranno così? Pensi che non noteranno la tua preferenza verso di lui, che non penseranno che lo favorisci in qualche modo?"
Claudia sospirò, cercando di mantenere il controllo della situazione. "Marco, capisco le tue preoccupazioni. Davvero. Ma ti assicuro che sto facendo del mio meglio per mantenere tutto professionale. Luca ed io siamo consapevoli delle sfide e stiamo prendendo tutte le precauzioni necessarie."
Marco incrociò le braccia, guardando Claudia con sguardo severo. "Questo non cambia il fatto che c'è una disparità di potere qui. E quella disparità può portare a problemi seri, sia per te che per Luca. Sei tu la responsabile del team. Dovresti dare l'esempio."
Claudia lo fissò, il viso pallido ma deciso. "Lo so, Marco. E sto cercando di fare la cosa giusta. Ma non posso ignorare i miei sentimenti. Questo non è qualcosa che ho pianificato o cercato. È semplicemente successo."
Marco sospirò profondamente, scuotendo la testa. "Devi essere molto attenta, Claudia. Se questa relazione continua, dovremo discuterne in modo più formale e capire come gestirla per il bene dell'azienda e di tutti i coinvolti." Poi si alzò e uscì dalla stanza chiudendo energicamente la porta dietro le sue spalle.
Marco nel suo ufficio, guardava distrattamente il computer davanti a sé mentre la sua mente era occupata da pensieri tumultuosi. Da tempo, era segretamente innamorato di Claudia. Aveva sperato che un giorno lei si accorgesse di lui, che vedesse oltre la superficie delle responsabilità lavorative e notasse il suo affetto silenzioso. Ma ora, tutto sembrava andato perduto.
"Non posso crederci," mormorò tra sé, stringendo le mani sui braccioli della sua sedia. "Anni di lavoro, di attenzione, sperando che lei mi notasse. E adesso questo."
Marco chiuse gli occhi per un attimo, cercando di raccogliere i suoi pensieri. Sentiva il battito del cuore accelerare, una miscela di rabbia e delusione che gli serrava la gola. Guardò fuori dalla finestra, vedendo il sole che brillava sul cortile dell'azienda. Era un giorno come tanti, ma per lui tutto era cambiato.
"Pensavo che avesse notato la mia dedizione," continuò a pensare, le parole riecheggiando nella sua mente come un eco amaro. "Ma invece... invece è arrivato lui. Luca, un giovane goffo e impacciato, fresco di laurea e pieno di entusiasmo. "
Il nome del nuovo arrivato gli bruciava dentro. "Eccolo lì, quel ragazzo. Ha un'aria da principiante, come se non sapesse neanche come funziona questo mondo. Eppure..."
Marco sospirò profondamente, sentendo l'amarezza salire. "Eppure ha conquistato Claudia con la sua ingenuità. Con ogni pasticcio, con ogni sorriso goffo, ha guadagnato la sua attenzione. E io sono stato qui, nell'ombra, ad osservare senza poter fare nulla."
Guardò il suo ufficio, sentendosi improvvisamente stanco. "Forse non sono abbastanza. Forse non ho fatto abbastanza. Ma ora è troppo tardi."
Le sue mani si serravano sui braccioli della sedia, l'emozione gli stringeva la gola. Guardò il telefono sul tavolo, era tentato di chiamare Claudia, di dirle quel che provava, ma sapeva che non avrebbe potuto farlo. Era troppo tardi per loro.
Con un gesto deciso, si alzò dalla sedia. Si sentiva come se avesse perso una parte di sé stesso, qualcosa che aveva custodito gelosamente per anni. Con passo risoluto, attraversò l'ufficio, i colleghi lo guardarono in silenzio mentre passava. Arrivò all'ufficio di Claudia, e senza esitazione, andrò oltre e chiuse la porta del reparto dietro di sé con un tonfo sordo.
Fuori dall'ufficio, nel corridoio deserto, Marco si fermò un attimo. Respirò profondamente, cercando di allontanare l'amarezza che gli stringeva il cuore. "Claudia," sussurrò tra sé.
Poi, con passo deciso, si diresse verso l'uscita dell'edificio. Non sapeva cosa avrebbe fatto dopo, ma sentiva che aveva bisogno di tempo per elaborare tutto ciò che era successo. E, forse, trovare un modo per andare avanti senza Claudia nel suo cuore.