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Amore in una notte d’estate 

Capitolo 1

In un angolo incantato della costa degli Etruschi in Toscana, tra pini marittimi e spiagge dorate, sorgeva un villaggio turistico che sembrava uscito da una cartolina. Il Villaggio delle Stelle, così era chiamato, era famoso per la sua atmosfera romantica e le sue attività pensate per far incontrare persone in cerca dell'anima gemella. L'ingresso, ornato da bouganville in fiore, accoglieva i visitatori con un cartello su cui era scritto: "Dove i cuori si incontrano sotto le stelle."

Tra gli ospiti di quella settimana c'era Elettra, una donna semplice e molto formosa, dai capelli castani ondulati e occhi color nocciola. La sua bellezza era di quelle che non si notano al primo sguardo, ma che svelano la propria profondità poco a poco. Nonostante ciò, aveva sempre avuto difficoltà a credere di poter piacere a qualcuno. Le sue insicurezze l'avevano spesso frenata, facendola sentire invisibile.

"Benvenuta al Villaggio delle Stelle!", disse un'addetta all'accoglienza con un sorriso caloroso. "Mi chiamo Chiara. Questa è la sua chiave, stanza 204. La colazione è servita dalle 7:00 alle 10:00, e questa sera abbiamo una festa di benvenuto in spiaggia. Non manchi, sarà un'occasione perfetta per conoscere gli altri ospiti."

Elettra ringraziò, prendendo la chiave con un sorriso timido. Aveva deciso di prenotare una settimana di vacanza per staccare dalla routine, spinta dal desiderio di rilassarsi e non pensare troppo. Era stanca della solitudine, ma temeva anche di esporsi troppo. Mentre si dirigeva verso la sua stanza, il profumo del mare e il cinguettio degli uccelli le infondevano un senso di pace.

Arrivata nella sua camera, si affacciò alla finestra che dava sulla spiaggia. Il panorama era mozzafiato: l'acqua cristallina si stendeva all'orizzonte, lambendo la sabbia. In lontananza, un gruppo di persone si dedicava al beach volley, mentre altri si rilassavano sotto gli ombrelloni colorati.

"Che posto incantevole," mormorò tra sé e sé, lasciandosi cadere sul letto. "Forse questa è davvero l'occasione per lasciarsi andare e vedere cosa succede."

La sera stessa, dopo essersi preparata con cura, indossando un abito leggero color lavanda che esaltava le sue curve, Elettra si diresse verso la spiaggia per la festa di benvenuto. Le luci soffuse delle lanterne creavano un'atmosfera incantata, mentre la musica dolce si mescolava al suono delle onde che si infrangevano sulla riva.

Mentre camminava tra i tavoli imbanditi di prelibatezze e bevande, si sentiva un po' fuori posto. Non conosceva nessuno e l'insicurezza cominciava a farsi prepotente. Ma proprio quando stava per tornare sui suoi passi, una voce profonda e gentile la fermò.

"Buonasera, sono Marco, uno degli animatori del villaggio," disse l'uomo avvicinandosi con un sorriso che illuminava il suo volto abbronzato. I suoi occhi azzurri brillavano di simpatia. "Posso offrirle qualcosa da bere?"

Elena esitò per un momento, ma poi rispose con un sorriso incerto. "Sì, grazie. Mi chiamo Elettra."

"Piacere di conoscerti, Elettra," disse Marco, porgendole un bicchiere di vino bianco. "Sei appena arrivata, vero? Com'è stata la tua giornata?"

"Molto tranquilla," rispose lei, prendendo un sorso. "Il posto è davvero bello. Spero di riuscire a rilassarmi e a godermi la vacanza."

"Sono sicuro che lo farai," disse Marco con convinzione. "Questo villaggio ha un modo tutto suo di far sentire le persone speciali. E se hai bisogno di qualsiasi cosa, io sono qui per aiutarti."

Elettra arrossì leggermente, sorpresa dalla gentilezza di Marco. "Grazie, è molto gentile da parte tua. Non sono abituata a tutta questa attenzione."

"Beh, qui al Villaggio delle Stelle, ogni ospite è importante," rispose Marco con un sorriso che le fece battere il cuore. "E tu, Elettra, meriti di sentirti speciale."

La festa di benvenuto si stava rivelando più interessante di quanto Elettra avesse mai potuto immaginare. Marco era accanto a lei, e la sua presenza era così rassicurante che si sentiva sempre più a suo agio.

"Allora, Elettra, che cosa ti ha portato qui al Villaggio delle Stelle?" chiese Marco, mentre passeggiavano lungo la riva, lontani dal chiasso della festa.

La giovane donna rifletté per un momento, guardando l'orizzonte dove il cielo incontrava il mare. "Volevo semplicemente staccare dalla routine," rispose con un sorriso timido. "Avevo bisogno di una pausa, di un posto dove poter rilassarmi e non pensare troppo."

L’animatore annuì, i suoi occhi azzurri fissi su di lei. "Capisco perfettamente. A volte, è necessario prendere una pausa dalla vita quotidiana e ritrovare se stessi. E questo è il posto giusto per farlo."

Continuarono a camminare, i piedi che affondavano nella sabbia morbida, mentre il cielo sopra di loro si riempiva di stelle scintillanti.

"Sai," disse Marco, rompendo il silenzio, "ho notato che spesso sembri insicura. Non dovresti esserlo, Elettra. Sei una persona fantastica."

Lei si fermò, sorpresa dalle sue parole. "Davvero pensi così?" chiese, cercando nei suoi occhi una conferma.

Marco si avvicinò di un passo, guardandola intensamente. "Sì, lo penso davvero. Da quando ti ho vista, ho capito che hai qualcosa di unico. Non lasciare che le tue insicurezze ti impediscano di vedere quanto sei affascinante e incredilmente bella."

Il cuore di Elena batteva all'impazzata. Nessuno le aveva mai parlato in quel modo, e le parole di Marco sembravano sciogliere tutte le sue paure. "Grazie, Marco," mormorò, abbassando lo sguardo.

Si sedettero sulla sabbia, vicini, e Marco iniziò a raccontarle delle sue esperienze come animatore, di quanto amasse vedere le persone felici e di come ogni incontro per lui fosse speciale. Elettra ascoltava affascinata, scoprendo in lui una persona sensibile e profonda.

"E tu, Marco?" chiese ad un certo punto. "Cosa ti ha portato qui?"

Marco sorrise, guardando il mare. "Ho sempre amato il mare e il contatto con le persone. Lavorare qui mi permette di unire queste due passioni. E poi, credo nel destino. Penso che ogni persona che incontro abbia qualcosa da insegnarmi."

Elettra lo guardò con ammirazione crescente. "È una visione bellissima della vita. Vorrei avere la tua stessa fiducia."

"Puoi," rispose lui, sfiorandole la mano. 

Passarono ore a parlare, a ridere e a condividere storie. Il tempo sembrava fermarsi, e più parlavano, più Elettra si sentiva legata a Marco. C'era un'intimità crescente tra di loro, un legame che si rafforzava ad ogni parola.

Ad un certo punto, lui si alzò e le tese la mano. "Balliamo?" chiese, indicando la zona della festa dove ancora si sentiva la musica.

Elettra rise, sentendosi leggera e felice. "Sì, balliamo," rispose, lasciandosi guidare da lui.

Ballarono sotto le stelle, Marco la teneva stretta.