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Il segreto dell'isola di vetro
Capitolo 4
Il mattino seguente, Aurora si svegliò angosciata. Le parole di Leonardo, il suo comportamento schivo e la strana apparizione di Maddalena non potevano essere ignorati. Doveva trovare risposte e sapeva esattamente da dove cominciare.
Dopo essersi vestita, si diresse subito alla sala del ritratto. La villa era insolitamente silenziosa e, mentre attraversava i corridoi, si rese conto che non aveva visto nessuno: né Carlo né Leonardo. La sensazione di essere l'unica presenza in quel luogo antico e misterioso le dava i brividi, ma non si lasciò intimidire. Aveva un obiettivo.
Una volta nella sala, chiuse la porta dietro di sé e accese le luci. Il ritratto di Maddalena la guardava con quegli occhi che sembravano seguirla ovunque. Aurora si avvicinò alla tela e osservò la piccola chiave dipinta che aveva scoperto il giorno prima, nascosta tra i ricami dell'abito. Era certa che fosse lì per un motivo. Ma quale?
Guardando meglio, notò che la chiave non era solo un dettaglio decorativo: era troppo dettagliata, troppo reale. Sembrava che l'artista avesse voluto rendere la chiave un elemento centrale, ma poi fosse stata deliberatamente nascosta. Aurora iniziò a fare un'altra serie di scansioni della superficie del dipinto, cercando di capire se ci fossero altre tracce, altri indizi nascosti che non aveva ancora visto.
Dopo qualche minuto, trovò quello che stava cercando. Un piccolo segno, quasi impercettibile, nascosto nell'angolo inferiore destro della tela. Sembrava un'incisione, un simbolo inciso direttamente nella cornice. Aurora si inginocchiò per osservarlo meglio: era una sorta di stemma, una combinazione di lettere intrecciate, forse un monogramma.
“ Cosa significa? ” mormorò tra sé, cercando di decifrare le lettere. Ma prima che potesse analizzarle ulteriormente, sentì un rumore dietro di sé. Si voltò di scatto e vide Carlo in piedi sulla soglia, il volto impassibile come sempre.
«Mi scusi, signorina Conti», disse, senza entrare nella stanza. “Mi è stato chiesto di avvisarla che il signor Leonardo la aspetta in biblioteca.”
Aurora rimase sorpresa. Non era stata lei a essere così evasivo la sera prima, cosa poteva volere ora Leonardo?
“Grazie, Carlo,” disse, cercando di mantenere un tono neutro. "Arrivo subito."
Quando arrivò in biblioteca, trovò Leonardo seduto sulla stessa sedia della notte precedente, ma questa volta con un'espressione più distesa. Aurora lo osservò mentre si avvicinava, chiedendosi cosa avesse in mente.
“Buongiorno,” disse lui, accennando un sorriso. “Ho pensato che potrebbe interessarle sapere qualcosa di più sulla nostra cara Maddalena.”
Aurora si sedette di fronte a lui, sorpresa dalla sua disponibilità. “Sarei molto interessata, in effetti. Ho trovato dei dettagli nel ritratto che mi fanno pensare che ci sia molto di più sotto la superficie.”
Leonardo annuì lentamente. “Non mi sorprende. Maddalena era una donna misteriosa e la sua vita è stata piena di segreti. Mi sono sempre chiesto quanto di tutto ciò che è stato fosse voluto e quanto invece imposto dalla sua famiglia.”
Aurora approfittò dell'occasione. “Ho trovato una chiave dipinta nel ritratto, nascosta tra i ricami del suo vestito. Sembra... un simbolo, qualcosa di importante.”
L'espressione di Leonardo si fece più seria, come se stesse valutando attentamente cosa dirle. “Una chiave? Non è la prima volta che sento parlare di una chiave legata a Maddalena. Ci sono voci nella mia famiglia che parlano di un oggetto nascosto, qualcosa che solo lei conosceva. Ma nessuno sa di preciso cosa sia, o dove si trovi.”
Aurora si accigliò. “E se la chiave nel dipinto non fosse solo simbolica, ma reale? Se Maddalena avesse nascosto qualcosa e avesse lasciato un indizio nel suo ritratto?»
Leonardo la fissò con intensità e Aurora sentì il peso di quello sguardo. «È possibile», disse lentamente. “Ma se così fosse, stiamo parlando di un segreto che ha attraversato generazioni senza mai essere scoperto. Non posso garantire che chiunque lo abbia nascosto abbia il desiderio che venga trovato.”
Aurora capì che stava cercando di avvertirla, ma non si lasciò scoraggiare. «Se Maddalena ha lasciato degli indizi, allora voleva che qualcuno li trovasse. E io sono qui per farlo.”
Leonardo sorrise, ma c'era un'ombra nei suoi occhi. “Molto bene. Ma devi sapere che alcuni segreti sono come il mare: calmi in superficie, ma pericolosi nelle profondità.”
Dopo il loro incontro, Aurora si sentì ancora più determinata. Se Maddalena aveva nascosto qualcosa, lei l'avrebbe trovato. Tornò alla sala del ritratto e si mise al lavoro, osservando attentamente la cornice. Il simbolo inciso sembrava quasi guidarla verso una direzione, come una freccia ben nascosta e sommersa tra i segni dell'incisione.
Poi, quasi per caso, trovò una piccola leva nascosta nel bordo della cornice. Era talmente ben camuffata che sarebbe stata impossibile da notare senza sapere dove cercare. Aurora esitò un istante, poi spinse la leva. Nulla. Riprovò, ma niente. Prese un piccolo scalpello, uno di quelli di precisione che usava sempre per togliere il materiale indurito dal tempo. lo mosse delicatamente intorno alla leva più e più volte. Poi finalmente udì un clic.
La parte inferiore della cornice si aprì leggermente, rivelando un piccolo vano nascosto.
Il cuore di Aurora batteva forte mentre infilava le dita nello spazio.
Tirò fuori un piccolo oggetto avvolto in un panno di velluto scuro. Lo srotolò lentamente e tra le sue mani apparve una chiave vera, non più solo un dipinto.
Era antica, di ferro battuto, con un intricato disegno inciso sull'impugnatura. Aurora la osservò, affascinata e preoccupata. Era la chiave di Maddalena. Ma cosa apriva?
Mentre rifletteva, sentì un sussurro alle sue spalle, un suono appena percettibile che la fece gelare. Si voltò di scatto, ma la stanza era vuota. Solo il ritratto di Maddalena sembrava fissarla più intensamente di prima.
E poi, come se il vento avesse trasportato le parole da lontano, sentì di nuovo quel sussurro. “La verità è nascosta… ma non sei sola.”
Aurora chiuse gli occhi mentre un brivido le percorreva la schiena. Aprì di nuovo gli occhi, decisa a non farsi intimidire. Aveva una chiave e aveva un indizio. Il prossimo passo sarebbe stato trovare la serratura.
Stava entrando in un territorio inesplorato, ogni passo avanti poteva portarla più vicina alla verità... o a un pericolo che non aveva previsto.
Aurora non riusciva a staccare gli occhi dalla chiave che teneva tra le mani. Il suo peso freddo e solido le dava una strana sensazione di urgenza. In quella villa antica e piena di segreti, ogni oggetto sembrava avere una storia, e quella chiave non faceva eccezione. Doveva scoprire a cosa appartenesse, ma sapeva di dover procedere con cautela.
Prima di lasciare la sala del ritratto, Aurora diede un'altra occhiata al dipinto di Maddalena.
“La verità è nascosta... ma non sei sola.” Quelle parole continuavano a ronzarle nella testa. Chi o cosa le aveva sussurrato quelle frasi? Era solo frutto della sua immaginazione, oppure c'era davvero una presenza nell'isola che cercava di comunicare con lei?
Con la chiave stretta in tasca, uscì dalla stanza e si diresse verso i corridoi della villa. Doveva cercare una serratura che corrispondesse a quella chiave, ma la villa era vasta e labirintica, e non sapeva nemmeno da dove iniziare.
Fece un giro esplorativo, cercando di notare porte che non aveva mai visto o che sembravano chiuse a chiave. Mentre camminava, ripensava alla discussione con Leonardo. Sembrava conoscere più di quanto volesse ammettere, ma era anche chiaramente preoccupato. Aurora si chiese quanto fosse davvero disposto ad aiutarla.
Dopo quasi un'ora di ricerche senza successo, si fermò nel corridoio principale, frustrata. Non poteva esplorare l'intera villa senza un'idea più precisa. Si sedette su una panca vicino a una finestra, cercando di pensare. Mentre fissava il paesaggio oltre il vetro, vide Carlo attraversare il giardino, diretto verso una costruzione che non aveva notato prima. Era un edificio più piccolo, nascosto tra gli alberi, con un aspetto decadente e trascurato.
Aurora si alzò di scatto. Se c'era un luogo che aveva ignorato fino a quel momento, poteva essere proprio quello. Decide di seguirlo, cercando di non farsi notare.
Il piccolo edificio era lontano dalla villa principale, nascosto tra vecchi cipressi e vegetazione incolta. Aurora si avvicinò con cautela, restando nell'ombra. Vide Carlo fermarsi davanti alla porta e cercare qualcosa nelle tasche, poi estrarre una chiave e aprire l'ingresso. Prima di entrare, si guardò intorno, quasi sospettando di essere osservato. Aurora si nascose dietro un albero, trattenendo il respiro.
Quando Carlo fu dentro, Aurora si avvicinò alla porta che aveva lasciato socchiusa. Con il cuore che le martellava nel petto, diede un'occhiata all'interno. La stanza era buia, ma riuscì a distinguere la figura di Carlo che sistemava qualcosa su un tavolo. Poi, senza preavviso, prese un piccolo baule e lo spinse sotto una trave del pavimento, nascosta dietro alcuni assi smosse.
Aurora si ritirò in fretta, tornando dietro l'albero e cercò velocemente un modo per distrarlo.
Si chinò, raccolse un piccolo sasso e lo lanciò contro la finestra sul lato opposto dell’edificio. Il suono del vetro che veniva colpito fece immediatamente scattare l'uomo, che uscì di corsa per controllare lasciando la porta accostata.
Mentre lui si allontanava lungo il sentiero, decise di aspettare ancora qualche secondo per sicurezza, prima di avvicinarsi.
Spingendo la porta con delicatezza, entrò nell'edificio. Un odore di muffa e legno umido invasero le sue narici. La stanza era piccola e poco illuminata, ma riuscì ad individuare il punto dove Carlo aveva nascosto il baule.
Si chinò e tirò via le assi con delicatezza.
Era piccolo, ma robusto, con una serratura antica. Aurora tirò fuori la chiave trovata nel dipinto e la inserì nella serratura. Per un attimo, temette che non avrebbe funzionato, ma poi sentì un lieve scatto. La serratura si aprì.
All'interno c'erano dei vecchi documenti, lettere ingiallite dal tempo e un medaglione di argento con un'incisione elaborata. Aurora prese le lettere e iniziò a leggerle. Erano scritte in una calligrafia elegante, ma la lingua era arcaica, quasi poetica. Parlavano di amore, di promesse infrante e di segreti custoditi per anni. Tutti erano firmati da Maddalena.
Aurora sfogliò le pagine, cercando di capire di più. Uno dei documenti era un atto di proprietà per una casa lontana dall'isola, un altro era una lettera indirizzata a qualcuno di nome "Giacomo", in cui Maddalena parlava di fughe, di un amore proibito e di qualcosa di prezioso che avrebbe nascosto fino al momento giusto.
Maddalena aveva amato qualcuno in segreto e aveva progettato di fuggire, ma qualcosa era andato storto.
Mentre stava per rimettere tutto nel baule, notò che il medaglione aveva una piccola fessura. Sembrava che potesse aprirsi, ma non riusciva a trovare un meccanismo per farlo. Decise di portare tutto con sé e di esaminarlo meglio più tardi. Doveva capire cosa significava tutto ciò e magari Leonardo avrebbe potuto darle delle risposte.
Aurora uscì dall'edificio e si affrettò a tornare alla villa, sperando di non incontrare Carlo lungo il tragitto. La testa le girava, piena di domande e ipotesi.
Appena rientrata in villa, si diresse alla biblioteca. Aveva bisogno di riflettere, di mettere insieme i pezzi e quel luogo tranquillo sembrava perfetto per farlo. Ma quando aprì la porta, trovò Leonardo seduto al tavolo, come se l'avesse aspettata.
“Non pensavo di trovarla qui,” disse Aurora, cercando di nascondere la sorpresa.
Leonardo la guardò e per un momento il suo volto sembrò indecifrabile. Poi si alzò e le si avvicinò. “Stava cercando qualcosa, vero?”
Aurora si irrigidì. "Cosa intende?"
«Non faccia finta di niente, Aurora», disse, la voce bassa, ma tagliente. “Ha trovato il baule e così ciò che contiene.”
Aurora si sentì gelare il sangue. “Come fa a saperlo?”
Leonardo la fissò intensamente. “Perché quello non è un segreto solo di Maddalena. È un segreto che coinvolge tutta la mia famiglia. E ora, coinvolge anche lei.”
Aurora si sentì confusa. “Cosa vuole da me, Leonardo? Se sapeva del baule, perché non mi ha fermata?”
Leonardo fece un passo indietro, abbassando lo sguardo. "Perché voglio che lei scopra la verità, anche se potrebbe non piacerci ciò che troverà. E perché… forse lei è l’unica che può farlo. Ma deve sapere che ci sono rischi. Maddalena ha nascosto quelle lettere per proteggere qualcuno, e forse non siamo gli unici a cercare risposte.”
Aurora trattenne il respiro. "Cosa devo fare?"
Leonardo la guardò con una strana espressione. "Seguire gli indizi, ma si prepari a tutto. Più si avvicinerà alla verità, più l'isola farà di tutto per nasconderla."
In quel momento, Aurora capì che non c'era più modo di tornare indietro. La chiave, il baule, le lettere di Maddalena: tutto la stava conducendo verso una rivelazione che avrebbe cambiato tutto. Ma cosa avrebbe scoperto alla fine di quel viaggio? E, soprattutto, era pronta ad affrontare ciò che l'aspettava?